Riciclaggio in alberghi e ristoranti di Firenze: tra gli indagati anche l’ex Palermo Taglialatela
C’è anche l’ex Palermo Giuseppe Taglialatela tra i 9 indagati per riciclaggio in ristoranti di Firenze.
Come riporta “Il Fatto Quotidiano” l’inchiesta in corso coinvolge anche figure di spicco come Alessandro Bigi, attuale presidente dell’Ischia Calcio, e l’ex portiere Giuseppe “Pino” Tagliatela, mette in luce un’operazione complessa e vasta di presunte attività illecite nel settore della ristorazione e oltre. Gli indagati sono accusati di una serie di reati gravi che includono delitti tributari, appropriazione indebita, e autoriciclaggio, attraverso l’acquisizione di beni di lusso e attività commerciali come ristoranti, alberghi e noleggio auto.
Il valore del denaro presumibilmente riciclato è significativo, ammontando a circa 13,5 milioni di euro. La modalità operativa descritta dall’accusa include la mancata emissione di scontrini per accumulare capitali necessari ad acquisizioni importanti, tra cui l’acquisto di tre Ferrari e varie proprietà commerciali a Firenze. Interessante è anche il dettaglio sull’acquisto di una Ferrari 296 per 270.000 euro, con un pagamento aggiuntivo in nero di 137.110 euro.
Oltre agli affari legati alla ristorazione e agli altri settori citati, l’inchiesta tocca anche il mondo del calcio, con particolare attenzione alla compravendita dell’Ischia Calcio. Il passaggio di quote da Taglialatela a Bigi è avvenuto in un contesto già denso di sospetti, con un pagamento di 100.000 euro in contanti diviso in più tranche, su un corrispettivo dichiarato di meno di diecimila euro, indicando possibili irregolarità finanziarie anche in questa transazione.
Le autorità, guidate dalla DDA di Firenze con i pm Christine Von Borries e il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, hanno condotto 23 perquisizioni in varie città italiane, inclusi Firenze, Livorno, e Napoli. Questa intensa attività investigativa riflette la serietà delle accuse e l’ampiezza dell’operazione sospetta, segnalando che l’indagine potrebbe avere ulteriori sviluppi significativi.
Attualmente, non sono state prese misure cautelari contro gli indagati o i beni coinvolti, ma la situazione rimane fluida con indagini ancora in corso. Questo caso dimostra la complessità delle reti criminali che possono infiltrarsi in vari settori dell’economia, dallo sport al turismo e al lusso, e la necessità di un monitoraggio attento e continuo per combattere queste attività illecite.