Rezza (Iss): “Troppa euforia in giro, sono preoccupato”

GIOVANNI REZZA

“Partiamo sempre da un elemento: i casi positivi che compaiono oggi nei dati sono risalenti a contagi di qualche settimana fa. Il problema è capire cosa succede ora. Per consolidare questi risultati bisognerebbe essere molti cauti. Io sono molto preoccupato per due motivi. C’è un effetto di mobilità della popolazione che un minimo di rischio lo comporta. Fino ad oggi abbiamo vissuto in una campana di vetro, la trasmissione del virus era solo intra familiare o in strutture come le Rsa. E poi mi spaventa l’effetto euforia”. Lo dice intervistato da Il Messaggero Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’istituto superiore di Sanità a proposito dell’avvio graduale della fase due.