«Far ripartire il calcio è una decisione difficile, non mi sembra che ci siano le condizioni per rischio zero. Il distanziamento sociale mi sembra scarsamente applicabile. Dal punto di vista tecnico il calcio implica il contatto diretto e quindi controlli molto stretti su un numero di persone molto ampi. L’assunto è che si gioca a porte chiuse, ma ci sono 22 giocatori in campo e ci sono almeno 200 persone che stanno intorno. I controlli da fare dovrebbero essere a cadenze molte strette». Queste le parole di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, rilasciate ai microfoni di “Rainews.it” in merito alla ripartenza del campionato italiano.