Retrocesse e trappole: il Palermo alla prova verità

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sulle prossime cinque gare che affronterà la squadra di Corini, 4 delle quali in casa.

Un rapido sguardo alla classifica e ai risultati delle ultime partite potrebbe indurre a pensare che il secondo tour de force stagionale possa essere più semplice per il Palermo, che sogna di presentarsi alla sosta di metà novembre guardando tutti dalla vetta: in realtà gli impegni per Brunori e compagni saranno tutt’altro che agevoli, sia perché per la prima volta avranno di fronte squadre provenienti dalla Serie A sia perché si tratta pur sempre di cinque partite in venti giorni.

Sotto quest’ultimo aspetto Corini è relativamente tranquillo: avere una panchina abbastanza lunga ed efficiente gli permette di dosare al meglio le energie dei singoli giocatori e adottare soluzioni diverse in base all’avversario. Il tecnico ha cambiato formazione di partenza în serre delle prime otto partite, dando continuità allo stesso undici solo tra Ascoli e Cosenza: il centrocampo è il reparto su cui si concentrano le maggiori modifiche, sia dall’inizio (a Venezia Corini ha cambiata l’intero terzetto rispetto alla sconfitta con i lupi) sia a partita in corso (è successo contro Sudtirol e Modena, anche se al Braglia il tecnico aveva chiuso la sfida con quattro mediani), mentre in attacco le ultime formazioni sono state condizionate da un susseguirsi di infortuni e in difesa l’unico vero ballottaggio è tra Aurelio e Lund sulla corsia mancina.

Il primo tour de force del campionato, anch’esso con cinque partite in tre settimane, è stato decisamente incoraggiante per il Palermo, che ha raccolto 12 punti sui 15 disponibili: lunedì prossimo con lo Spezia partirà il secondo assalto alla quarta vittoria consecutiva di fronte a un avversario partito con grandi aspettative e ritrovatosi presto impantanato nei bassifondi della cadetteria.  Alvini, tuttora a rischio, ha battuto solo la Feralpisalò e l’attacco, nonostante nomi altisonanti come Moro e Antonucci, ha lasciato il segno solo in tre delle prime otto partite, rimanendo a secco nelle altre cinque. Ciò nonostante lo Spezia, reduce da tre anni nel massimo campionato è retrocesso solo al termine dello spareggio con il Verona, sarà comunque un osso durissimo e lo stesso sarà la Sampdoria, nell’unico trasferta in programma (4 novembre) nei prossimi venti giorni: i blucerchiati sono partiti con una terribile striscia, tuttora aperta, di quattro sconfitte in casa, ma vengono da undici anni di Serie A e hanno un organico che non appena ingranerà promette di essere ostico per chiunque.