Repubblica: “Zamparini salda il debito con l’Agenzia delle entrate con 8 milioni. I dettagli”

Da tempo il Palermo aveva un contenzioso con l’Agenzia delle entrate, contenzioso che adesso è stato risolto grazie alla mediazione di Zamparini. Il club rosanero ha già pagato parte di questo debito, il resto verrà rateizzato in quattro anni. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” proprio sul contenzioso con l’Agenzia delle entrate e sull’istanza di fallimento presentata dalla Procura.

“Il Palermo abbatte i debiti con l’erario di cinque milioni e si accorda con il fisco per la rateizzazione di altri tre milioni in quattro anni. In attesa della decisione del Tribunale sull’istanza di fallimento presentata dalla Procura, la società di via del Fante sta lavorando per ridurre i debiti con il fisco, uno degli indici di insolvibilità che non possono essere interpretati. Alla riunione di mercoledì scorso a Bologna con i tre periti nominati dal Tribunale fallimentare, i consulenti del Palermo si sono presentati con una corposa documentazione che, come sottolinea il presidente rosanero Giovanni Giammarva, «dimostrano nel concreto il miglioramento della posizione finanziaria della società» . Nel dettaglio il Palermo ha saldato in un’unica soluzione il debito rimanente di 1,2 milioni di euro (su 2 milioni complessivi) con l’Agenzia dell’entrate per mancato versamento Iva, approfittando del decreto legge sulla rottamazione delle cartelle esattoriali varato nel 2016. Oltre all’Iva, Zamparini, arrivato in città ad inizio settimana, ha risolto contenziosi con il fisco per altri tre milioni di euro che riguardavano contributi previdenziali, Irpef e altre imposte. Si tratta di tasse che la società di via del Fante ha sempre considerato non dovute e su cui Zamparini aveva aperto un contenzioso. Una tesi che è stata riconosciuta anche dalla controparte. A questo punto con cinque milioni di debiti erariali in meno ne rimangono soltanto tre da pagare sugli otto quantificati nell’istanza di fallimento presentata dalla procura. Tre milioni che Zamparini ha rateizzato in quattro anni, trasformando la cifra da debito scaduto a debito corrente e dunque fuori dal passivo. Tutta la documentazione dell’avvenuto pagamento del debito con l’agenzia dell’entrate è stata consegnata ai tre periti del tribunale Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta nella riunione programmata dai consulenti tecnici d’ufficio con le parti in causa. Una sorta di tagliando di metà percorso sulla consulenza chiesta dai giudici fallimentari. «Abbiamo consegnato documenti che confermano la riduzione della posizione debitoria nei confronti del fisco – conferma Giammarva – ma anche con fornitori». Un punto a favore a cui si aggiunge la conferma dell’errore nella redazione della consulenza della procura. Il perito Alessandro Colaci ha ammesso che nel calcolo del patrimonio netto dal 2015 al 2016 c’è una differenza di 2 milioni di euro, dovuto ad un valore alla voce riserva riportato in modo non corretto. Un errore che per la Procura non condiziona il grave quadro generale sul patrimonio netto che da meno 36 milioni passa a meno 34 milioni”.