“Il Palermo come il Titanic. È l’immagine che ha il presidente Maurizio Zamparini della sua squadra in questo momento. «È difficile mettere a galla una barca naufragata che ha preso un iceberg – dice il patron a Radio Kiss Kiss Napoli – Corini non c’entra, è tutta la stagione che è così. Sia in squadra che in conduzione della società ci sono delle difficoltà. Al Wolfsburg l’anno prima si sono salvati per poco e l’anno dopo con la stessa rosa, ma con un allenatore diverso, hanno vinto lo scudetto. Vediamo cosa succede a Palermo». E a Palermo, però, succede che in un girone di campionato sono già tre gli allenatori che si sono alternati sulla panchina. Non sono diventati quattro per il rifiuto di uno di loro di tornare nuovamente in sella. In questo contesto, Zamparini vede positivamente il fatto che i suoi giocatori si siano schierati con l’attuale allenatore. «È importante che un tecnico abbia il supporto della squadra – dice il presidente del Palermo – ma adesso ci vogliono le dimostrazioni sul campo con i fatti in risposta alle parole. La situazione di quest’anno la vedo molto male, a prescindere dell’allenatore. Ballardini, dopo tre partite, è voluto andare via; credevo nella pazzia di De Zerbi, ma ha fatto otto sconfitte di fila ed è stato eliminato in Coppa Italia: era inevitabile esonerarlo. Per un presidente non è semplice prendere queste decisioni e aumentare i costi della gestione. Non sempre si fanno scelte razionali, ma si cerca di cambiare la situazione in tutti i modi». Sul fronte mercato il presidente del Palermo in questo momento ha fatto solamente un’operazione: l’ingaggio dell’attaccante Stefan Silva. C’è anche chi ha pensato che possa essere un modo per mettersi al riparo in caso di una cessione di Nestorovski, ma in questo senso la risposta risuona forte e chiara. «Nestorovski non è sul mercato – dice Zamparini – c’è invece Hiljemark che vuole andare via e se troviamo una sistemazione che possa andare bene per tutti è un’operazione che si può fare. Mi hanno chiesto informazioni sul suo cartellino già tre o quattro squadre italiane più un paio inglesi, ma anche un club ucraino e uno russo. Il problema, in questo momento, però, è che nessuna di queste ha fatto un’offerta concreta». Proposte di acquisto concrete che a sentire le parole di Zamparini mancano anche da parte degli imprenditori interessati a rilevare il pacchetto di maggioranza della società. «Il Palermo è in vendita dall’anno scorso – ribadisce il massimo dirigente – ma mancano gli acquirenti. Ho offerto il Palermo ai palermitani, agli americani, ai cinesi e ho pensato anche a lanciare un azionariato popolare, ma non è semplice vendere una società di calcio». Nel frattempo, dopo la lettera aperta in cui Zamparini attaccava Riscossione Sicilia per il pignoramento di 200 mila euro per un contenzioso degli anni Novanta, non si è fatta attendere la risposta dell’ente. «Se Zamparini pensa che quel pagamento non è dovuto – dice l’amministratore unico di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo a LiveSicilia – non possiamo essere noi a dirlo, ma un giudice tributario. Che una cifra così irrisoria per una società così importante possa addirittura causarne la chiusura come sostiene Zamparini, mi sembra improbabile. Anche perché nel conto cui fa riferimento lui abbiamo trovato appena duemila euro. Quindi non abbiamo materialmente potuto pignorare la somma prevista. Il danno di immagine alla società? Se c’è un incendio, la colpa non è mica dei vigili del fuoco che vanno a spegnerlo».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.