Repubblica: “Vitiello: «Abbiamo limiti, ma non molliamo»”
“Vitiello, come si fa a tirare avanti fino a fine stagione? «Contro il Cagliari è stata una bella batosta. Avevamo l’ultimo bonus per approfittare della situazione, ma la nostra non è una resa. Mancano otto partite e c’è da lottare. Finché possiamo, con tutti i nostri limiti, ci proveremo. Il Milan non mi sembra brillante e non sono qui per alzare bandiera bianca». Il copione è stato sempre lo stesso: vantaggio e rimonte subite. Vi siete dati una spiegazione? «Difficile capire il motivo, di sicuro è dall’inizio dell’anno che riconosciamo di avere dei limiti tecnici e caratteriali. Non c’è solo un motivo, altrimenti lo avremmo capito e risolto. Il discorso è più ampio ». Dopo il mercato vi siete sentiti abbandonati dalla società al vostro destino? «Non voglio entrare nel merito di questi discorsi. Sono un giocatore e voglio restarne fuori. Bisognerebbe semmai fare questa domanda a chi di dovere, anche perché entrare nel merito di certe cose è difficile». A fine partita eravate affranti, eppure passate per quelli a cui non frega niente. Che aria c’è nello spogliatoio? «È normale che il tifoso sia deluso e arrabbiato. In campo andiamo noi e nostra è la colpa. Ma la foto di fine partita è emblematica. Non è facile uscire dal campo e affrontare una settimana con il peso della delusione. La gente non lo sa, ma anche noi siamo arrabbiati e delusi. Brucia tantissimo non riuscire a fare punti, soprattutto in casa davanti a chi comunque ci segue e ci sostiene. Ci fa male». Da capitano a giocatore messo da parte. Si aspettava di dare un contributo diverso e magari indossare la fascia anche domenica? «Ogni giocatore spera di giocare. Tante volte volevo combattere, ma non ne ho avuto la possibilità. Ho sempre rispettato le scelte tecniche. In questo contesto parlare di situazioni personali con tutti i problemi che abbiamo mi sembra assurdo. Ho indossato la fascia con orgoglio e poco importa se la domenica la metto io, Rispoli o altri. Magari la salvezza dipendesse da questo». Non sembrate un gruppo proprio unito e Baccaglini ha auto l’impressione che qualcuno di voi non merita di indossare la maglia rosanero. Che ne pensa? «Quando le cose vanno male è facile dire che la squadra non è unita, ma qui c’è gente che viene al campo ogni giorno per lavorare con serietà. Difenderò sempre un mio compagno di squadra e non dirò mai che non merita di indossare la mia maglia. Non butterò a mare mai nessuno dei miei compagni ». Lei è in scadenza: c’è Vitiello nel Palermo del futuro?
«Ora è il momento del passaggio di consegne fra una società e un’altra e tutto passa in secondo piano. Per me comunque la categoria non importa. Conta il progetto»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.