Repubblica: “Virus, i focolai nei macelli tedeschi «Operai stipati e trattati da schiavi»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui focolai del Coronavirus nei macelli tedeschi, luoghi di “schiavi salariati”. Sono stati scoperti oltre 1.300 casi di Coronavirus nello stabilimento Tonnies a Rheda-Wiedenbruck. Secondo l’animalista Mulln, i lavoratori vengono «sfruttati fino all’osso. Dormono in molti in un’unica stanza e si dividono spesso un solo bagno o una sola cucina in 50 o 60. In queste condizioni, distanziamento e igiene non esistono. Questi schiavi salariati, non hanno auto proprie. Le imprese di subappalto che li impiegano, li portano nei bus, in sei o in otto». Mülln vive in un luogo nascosto: hanno cercato di ammazzarlo «perché insieme a pochi altri sono uno dei loro principali nemici. Sanno che se riusciamo a entrare in un mattatoio, sono guai. Ma quello che faccio io dovrebbe farlo lo Stato e non un ong. Trattano gli scandali che scopriamo come singoli casi. Ma è un sistema».