Repubblica: “Vertice a Londra ma niente closing”

“Il vertice c’è stato. E questa in tempi di clausole di riservatezza blindate è già una notizia. È più difficile, invece, capire se il clima di ottimismo che si respirava martedì alla vigilia dell’incontro fra i rappresentanti del Gruppo Zamparini, Baccaglini e la banca inglese incaricata di fare da advisor ha trovato riscontro nei fatti, oppure se sia necessario continuare a limare qualche altro dettaglio prima di arrivare al via libera definitivo per il cosiddetto closing. Il lavoro più difficile, mettendo insieme le indiscrezioni che filtrano a fatica da Londra, è stato quello dei giorni scorsi seguito in prima persona dall’attuale proprietario Maurizio Zamparini e dal potenziale compratore Paul Baccaglini. E sarebbe da interpretare come un buon segno il fatto che ieri al tavolo della trattativa nella sede della banca londinese incaricata di mediare fra le parti c’erano i rappresentanti del Gruppo Zamparini, ma non l’imprenditore friulano in persona. Tutti hanno lo stesso preciso interesse di arrivare al closing nel più breve tempo possibile. All’incontro di ieri si è arrivati dopo una lunghissima fase preliminare con richieste di documenti, bilanci e informazioni che hanno portato Zamparini a mettere a completa disposizione dell’acquirente schedari e carte sia negli uffici del club in viale del Fante che in quello personale negli studi di Vergiate e Ajello del Friuli. Si lavora sempre sullo stesso punto: dare un valore al Palermo per distribuire gli investimenti che Baccaglini farà come finanziatore nelle attività del Gruppo Zamparini e sul club di calcio come proprietario attraverso la sua società personale. A questo proposito sul registro imprese britannico non c’è ancora traccia né di Baccaglini, né della Y W & F Global Limited, la società indicata dall’italoamericano che avrebbe dovuto completare il closing entro il 30 aprile. Prende sempre più corpo il fatto che non sarà questa la controllante del Palermo e la sensazione è che stavolta il nome della società si saprà solamente a giochi fatti. Fra le parti c’è la la convinzione che in questo momento è meglio suscitare un dubbio in più su tutta l’operazione, piuttosto che dare subito in pasto all’opinione pubblica qualcosa che potrebbe soddisfare la fame di notizie, ma rivelarsi poi non proprio corretta per questioni meramente tecniche. Domanda e offerta, per entrare nelle questioni più pratiche di tutta l’operazione, non sarebbero così lontane da mettere a rischio l’intera operazione. Si tratta solamente di trovare il giusto valore per i singoli asset del Gruppo Zamparini rispetto all’investimento complessivo che ha intenzione di fare Baccaglini. Tutti sanno che il tempo stringe, se dall’incontro di ieri non è emersa nessuna nuova, questa volta potrebbe essere una buona nuova. Si capirà in questi giorni se la fumata ieri è stata bianca e se adesso tecnici e burocrati dovranno solamente espletare le formalità bancarie per varare la nascita del nuovo Palermo. Quello che comincia a mancare, però, è il tempo. Il campionato finisce domenica, le grandi manovre delle altre squadre sono già iniziate sia in chiave mercato che di figure societarie. Il responsabile del settore giovanile rosanero Dario Baccin ha lanciato l’allarme per il ritardo sulla programmazione, nonostante lui sia a un passo dall’addio. Al di là dell’aspetto finanziario, che è ovviamente importantissimo, il successo di un club di calcio è basato sui risultati sportivi. Soprattutto per una squadra come il Palermo che è reduce da una retrocessione e che nelle intenzioni proclamate in pompa magna da chi vuole assumere le redini della società deve vincere il prossimo campionato di serie B.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio