“Nelle prossime 48 ore il Palermo cambierà sicuramente volto. Se lo farà cercando di raschiare il fondo delle residue speranze di salvezza oppure iniziando a pensare già alla squadra per provare a tornare subito in A si capirà a breve. Certo è che le linee guida anticipate da Salerno stanno trovando conferma nei fatti. A cominciare già dai giocatori che oggi non saranno a Napoli a disposizione di Diego Lopez per scelta e non per infortuni, vale a dire Alessandro Diamanti e Roberto Vitiello. Entrambi rientrano fra i giocatori che il direttore sportivo ha definito genericamente esuberi costosi. Diamanti ha il contratto fino al 2018 e guadagna 650 mila euro a stagione. Decisamente troppo per un giocatore che da qualche tempo in qua non viene considerato fra i titolari. Il secondo ha il contratto in scadenza a giugno, il suo ingaggio è da 350 mila euro, ma l’indicazione è quella di accettare le offerte per una cessione. E un grosso aiuto potrebbe darlo il Cesena di Rino Foschi interessato al suo cartellino. L’altro nodo fra le uscite è quello legato a Quaison. Non tanto per l’ingaggio, visto che il contratto dello svedese scade a giugno e il suo stipendio è fra i meno pesanti visto che guadagna 300 mila euro all’anno. Quanto piuttosto per il modo in cui si sta arrivando alla chiusura del mercato con qualche mal di pancia da parte del giocatore, subito curato da Salerno con dichiarazioni secche e dure a mezzo stampa e la prospettiva non proprio incoraggiante per i tifosi che Quaison possa finire all’Empoli. I toscani, oltre a sembrare già adesso irraggiungibili per gli 11 punti di distacco, ingaggerebbero l’unico calciatore andato a segno nelle ultime partite del Palermo aumentando ancora il divario tecnico fra le due squadre. Se tutti questi tasselli dovessero trovare la sistemazione che sembrerebbe al momento, le sembianze del nuovo Palermo sarebbero proprio quelle di una squadra che pensa già alla prossima stagione e quindi intenta a trovare gente adattabile nell’immediato che possa restare anche nella prossima stagione. In questo senso sono da intendere i contatti con la Ternana per riportare alla base l’attaccante Nino La Gumina e per sondare la disponibilità a cedere Felipe Avenatti, attaccante, e Cesar Falletti, trequartista che sa giocare anche da mezzala. Entrambi uruguaiani come Diego Lopez. A centrocampo si tiene d’occhio Marco Crimi, messinese ventiseienne del Carpi, ma nelle ultime ore si studia il modo di portare a Palermo il maliano, classe ’94, del Bastia Abdoulaye Keita. Il suo contratto è in scadenza e il prezzo del cartellino si aggira intorno ai 400 mila euro. Sfumato l’ingaggio di Assane Gnoukouri, passato dall’Inter all’Udinese, i rosanero continuano però a parlare con i nerazzurri di Eloge Yao, difensore ventunenne della Costa d’Avorio. Il calciatore piace anche al Crotone e proprio al Bastia. Hanno ricevuto richieste di mercato anche i giocatori più giovani del Palermo che hanno avuto modo di mettersi in mostra nel corso di questa stagione o che hanno già calcato i campi della B come Lo Faso, Embalo e Bentivegna. Per ognuno di loro, però, il direttore sportivo Salerno, l’allenatore Lopez e il presidente Zamparini stanno facendo le opportune valutazioni: Lo Faso, inizialmente escluso dalla lista dei convocati per la partita di domani a Napoli, è stato inserito all’ultimo ed è partito per la Campania. Valutazione opposta per Bentivegna che inizialmente faceva parte del gruppo di giocatori in partenza, ma che invece è rimasto a casa. Lo Faso piace al Latina in B, ma potrebbe restare con il Palermo prima di affrontare il prossimo campionato da protagonista con la maglia rosanero. Per Bentivegna la valutazione potrebbe essere simile, ma le ossa andrebbe a farsele al Benevento. Non sembrano intenzionati a lasciare partire Embalo, invece, i vertici del Palermo. Sul giocatore, a parte alcune richieste dalla B, sono arrivate anche offerte dall’estero, ma l’intenzione è quella di puntare sul giocatore nei prossimi sei mesi di campionato per capire se può fare parte della squadra del futuro”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.