Repubblica: “Veleni e polemiche sul caso Parma. La grande attesa per la sentenza. Le ultime”

La città del pallone tiene il fiato sospeso nell’ultimo weekend rovente di ansia e veleni. Per domani è atteso il verdetto del Tribunale federale sul presunto illecito sportivo del Parma, per la quale sono stati chiesti due punti di penalizzazione in questo campionato – con il conseguente ripescaggio dei rosa – o sei nel prossimo torneo. È la tappa finale del bivio della strana estate del Palermo in cerca d’autore: da un parte la serie A, con 40 milioni di diritti tv in tasca, dall’altra un’altra stagione in B senza nemmeno il paracadute e con l’esigenza di far quadrare i conti. Un momento di stress massimo a cui si sono aggiunte dichiarazioni al vetriolo. Prima la stoccata dell’ex capitano del Parma Alessandro Lucarelli che ha difeso la promozione « conquistata sul campo» e rinfacciato ai rosa le indagini della procura di Palermo sui conti del club. «Si ergono a paladini della giustizia e delle verità, quando almeno una volta alla settimana sono davanti ai giudici e in tribunale per vicende più gravi delle nostre» , ha detto l’ex difensore livornese. Poi l’improvvisa irruzione del terzo incomodo, il Venezia, quinto classificato alle spalle del Palermo, che ha chiesto di venir ammesso come parte interessata al procedimento, perché i rosa «potrebbero non avere i requisiti per il ripescaggio». «Una caduta di stile» per il presidente del Palermo Giovanni Giammarva: «È un intervento fuori luogo, sia per i contenuti che per il momento, che denigra una società, anche alla luce delle attuali vicissitudini giudiziarie già concluse che hanno confermato la capacità della stessa di potere affrontare qualsiasi argomento». Tensione alle stelle, anche perché, nel calcio seppellito dai debiti, vedi le esclusioni dalla serie cadetta per Bari, Cesena e Avellino, la posta in palio è altissima. E manca davvero poco. Il Palermo farà il suo esordio ufficiale il 5 agosto in Coppa Italia contro la vincente tra il Vicenza e Chieri. E la serie A parte il 18 agosto. Tutto quindi è rimandato alle prossime 24 ore. Per i messaggi whatsapp ai giocatori dello Spezia l’attaccante del Parma Emanuele Calaiò è accusato di tentato illecito e il club è a giudizio per responsabilità oggettiva. Ma affinché un’eventuale condanna si traduca in nel ripescaggio del Palermo come finalista dei play-off, la sanzione deve tradursi in una penalizzazione di due punti per la passata stagione e non la richiesta in subordine della procura di fa partire il Parma da meno sei in serie A. Tutto ruota sulla responsabilità oggettiva della società sempre ricusata dai legali dei ducali. Di diverso avviso Giammarva che nel rispondere al Venezia torna anche sull’illecito sportivo. «Si tenta di spostare l’attenzione dal vero motivo dell’azione giudiziaria per effetto della quale sono stati acclarati illeciti sportivi che sicuramente potranno diventare oggetto di indagine dalla Procura ordinaria in quanto reati penalmente perseguibili, come la truffa e l’alterazione del calcio scommesse». E parla di «ricadute» che gli illeciti sportivi hanno sul fronte sociale. «Non è educativo e formativo per i ragazzi fare passare il messaggio che si possono raggiungere obiettivi attraverso scorciatoie che, se scoperte, non creano alcun tipo di problema, perché il massimo sarebbe una pena irrisoria». Intanto a Sappada, tra giocatori con la valigia in mano, il Palermo aspetta l’ultima notte alla finestra”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio