L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sul Palermo che ha pareggiato in casa contro il Cesena.
Il calcio, come si sa, è una questione di centimetri. Quei pochi che separano un pallone che finisce in rete da uno che esce di poco o che determinano se un giocatore è in fuorigioco o in posizione regolare. Palermo-Cesena, una partita che poteva essere piena di gol, è invece terminata 0-0, un risultato che lascia insoddisfatte entrambe le squadre. Il Cesena si è visto annullare tre gol, mentre il Palermo recrimina per la rete di Henry, annullata per fuorigioco, e per non aver dato continuità alla vittoria ottenuta contro la Juve Stabia.
L’incontro è stato profondamente segnato dal ricordo di Totò Schillaci, in un’epoca in cui il Var era solo un’idea lontana. Dopo un toccante prologo fatto di maglie col numero 19, cori, lacrime e immagini proiettate sui maxi schermi, la partita si è svolta senza gol, proprio l’elemento che rese Schillaci celebre in tutto il mondo.
Il Palermo, per certi versi, può dirsi fortunato, visto che il terzo gol del Cesena è stato annullato per una posizione passiva di fuorigioco di Shpendi. Dall’altra parte, però, anche la rete di Henry è stata annullata per pochi centimetri di fuorigioco di Di Mariano, che si è impegnato più di tutti per onorare la memoria dello zio.
Nel primo tempo, il Palermo ha avuto il controllo, mentre nel secondo è stato il Cesena a farsi preferire. I rosanero hanno cercato di giocare sugli esterni, una caratteristica distintiva del gioco di Dionisi. Diakité e Pierozzi, partendo dalla metà campo, e soprattutto Insigne e Di Mariano in proiezione offensiva, sono stati i protagonisti principali. Tuttavia, Mignani ha organizzato una solida difesa davanti alla porta di Pisseri, rendendo difficile per il Palermo trovare spazi. Henry ha cercato di fare la differenza con la sua fisicità, mentre gli inserimenti di Ranocchia, Segre e Gomes hanno creato qualche pericolo, con Gomes autore di una delle conclusioni più pericolose prima della fine del primo tempo.
Nel secondo tempo, il Palermo ha avuto meno brillantezza. A differenza di quanto accaduto a Castellammare di Stabia, Dionisi non ha trovato supporto dalla panchina. A parte Brunori, che ha lottato come un leone, i subentrati Le Douaron, Appuah, Saric e Vasic non hanno dato l’energia e l’inventiva necessarie. I rosa si sono spinti in avanti, a volte esponendosi ai contropiedi del Cesena, ma senza successo. L’occasione migliore è capitata a Vasic nel recupero, ma il suo tiro è finito alto da buona posizione.
In definitiva, il risultato è stato deciso dai centimetri, come spesso accade nel calcio.