L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che si gioca l’accesso ai playoff in queste ultime gare. Su tutte la sfida contro il Cosenza che vedrà Tutino affrontare la sua ex squadra.
A Cosenza se lo ricordano ancora per la stagione prodigiosa che avrebbe riportato i “lupi” in serie B dopo 15 anni. E proprio contro i calabresi Tutino è chiamato a ripetere la rete che ha dato il via alla rimonta contro il Modena e a dare segnali di continuità di forma, dopo il buon primo tempo di Parma. Per l’attaccante napoletano con la maglia numero 7 la gara di Pasquetta contro il Cosenza è un tuffo nel passato e una partita del cuore contro una squadra dove lo “scugnizzo” con un passato da ballerino, cresciuto nella Primavera del Napoli, nella stagione 2017/2018 fu protagonista di una stagione straordinaria: 7 reti nel girone Sud della serie C e altre 4, decisive, nei play-off dove il Cosenza sarebbe riuscito a centrare la promozione da quinta in classifica.
Poi si è ripetuto l’anno dopo in serie B con 10 gol e da allora la sua carriera è stata un’altalena di alti e bassi. Stagione da comparsa a Verona in serie A nel 2019/2020, con 6 presenze sino a gennaio e seconda parte a Empoli, in B, non troppo esaltante. Poi grande annata sempre in serie cadetta con la Salernitana, nella migliore stagione dal punto di vista di realizzativo, con 13 reti che avrebbero spinto i campani in serie A. Fino ad arrivare a Parma, dove Tutino non ha lasciato i migliori ricordi, come hanno dimostrato i fischi del “Tardini” di sabato scorso. «Non si sentiva valorizzato? – ha detto il suo ex allenatore Fabio Pecchia su di lui – Sa benissimo in che condizioni era arrivato a luglio e quindi c’è poco da aggiungere. Quando stava bene fisicamente l’ho sempre considerato, come punta e come esterno». Eppure è il Parma a detenere ancora il suo cartellino con il Palermo che ha il diritto di riscatto, obbligatorio in caso di serie A, fissato a 3 milioni. Se il Palermo si gioca l’accesso ai play-off, Tutino si gioca la riconferma.