L’edizione odierna de “La Repubblica” ha realizzato un pezzo sul passaggio di proprietà del Palermo e sulle ultime novità riguardanti sempre la nuova società. Ecco quanto si legge:
“Una scatola tira l’altra. L’ultima in ordine di tempo, ma forse non in assoluto, è stata presentata nella serata di giovedì 17 gennaio. Attraverso il sito ufficiale dell’US Città di Palermo è stato reso noto che Sport Capital Group PLC ha acquisito Sport Capital Group Holdings Limited (SCGH), a sua volta definita “società madre”di Sport Capital Group Investments Ltd (SCGI), che a sua volta è proprietaria dell’US Città di Palermo SpA e di Mepal Srl. Pare Branduardi. Ma purtroppo in questa catena di società madri non s’intravede ancora “il padre che comprò”. Chi sarà costui, o costoro? E da dove vengono i soldi, che invero ancora devono arrivare? Interrogativi senza esito, intanto che viene annunciata l’emissione di un prestito obbligazionario.
Un’operazione bella composita quella del Palermo inglese, non c’è che dire. Scatola dopo scatola.
Del resto, proprio da una box era partito tutto. Per l’esattezza, da una letterbox. Una cassetta delle lettere che era l’unico riferimento fisico del primo indirizzo ufficiale di Global Futures Sports & Entertainment Limited. A dire il vero, prima che tutta questa tarantella iniziasse la società in questione si chiamava Roteiro. Ma stiamo parlando di un breve lasso di tempo che va dal 21 marzo al 12 aprile 2018. Nemmeno un anno fa.
Ma con tutti i cambiamenti intervenuti, compreso l’aumento del capitale sociale da 100 a 200 sterline, pare un’altra era geologica. Sia come sia, all’indirizzo londinese 20-22 Wenlock Road corrispondeva soltanto una cassetta delle lettere, appunto. Così come per qualche altro migliaio di soggetti che si facevano recapitare lì le raccomandate e i volantini di Pizza Hut. Una volta venuto a galla l’aneddoto, gli inglesi che sono diventati proprietari del Palermo sborsando l’esosa cifra di 10 euri si sono spostati al 20C di Horseshoe Park. Magari adesso, negli uffici che danno sul Parco del Ferro di Cavallo (o Sferracavallo, guarda te i casi della vita…), una scrivania e un fax modello Di Maio father saranno presenti. Ma in fondo, dell’ufficio inglese, poco importa. Perché ormai i signori del nuovo Anglo-Panormitan Football Club hanno piantato le tende in Viale del Fante. Di sicuro c’è che non hanno ancora perso l’espressione allampanata dei primi giorni, quando il solo a parlare in italiano era David Platt mentre gli sguardi degli altri parevano cercare per la sala la traduttrice in LIS. Poi Platt se l’è squagliata al volo, sostituito da un altro ex calciatore (Dean Holdsworth) che da azionista del Bolton Wanderers ha piazzato una prodezza notevole. Magari potrebbe raccontarla proprio lui, ai palermitani, la storia del prestito da 5 milioni di sterline contratto con Blue Marble Capital Limited attraverso la sua Sports Shields BWFC. Servì a Holdsworth proprio per finanziare nel 2016 l’acquisto della sua quota del Bolton, e il fatto di non averlo onorato diventò un macigno per lo stesso Bolton. Che soltanto grazie a un accordo in extremis con Blue Marble evitò una penalizzazione di 12 punti e l’embargo alle operazioni di calciomercato. Quest’ultimo passaggio è datato ottobre 2018. Tre mesi fa, cioè passato remoto. E a tre mesi di distanza da tutto ciò, Holdsworth si ritrova a fare il direttore sportivo della holding che dovrebbe acquisire quote di altri club. O almeno così dicono gli stessi inglesi, che per far conoscere il proprio pensiero ricorrono a Instagram manco fossero i Ferragnez. O altrimenti si affidano al signor Emanuele Facile, amministratore delegato di SCGI ma anche cofondatore e socio di Financial Innovations, l’advisor della cessione da Zamparini agli inglesi di Sferracavallo Park. Quanto al calciomercato – a proposito: novità? –, una mano dovrebbe darla Jake Lee. Che stando al profilo LinkedIn lavorava come insegnante di sostegno ancora nel 2014, e poi ha operato in E3 Sports come “client liaison”. Qualifica alquanto vaga, e replicata in Global Futures Sports con l’aggiunta del “recruitment”. Siamo severi o irriverenti? Nossignori. Stiamo soltanto raccontando come vanno le cose dentro e intorno all’US Città di Palermo, intanto che sul campo la squadra continua a fare egregiamente il proprio dovere nonostante il passo falso contro la Salernitana. Non deve essere semplice pensare a giocare a pallone mentre la gente che gestisce le sorti della società pensa a postare foto scattate da un balcone di Dubai, accompagnate dall’hashtag #transferwindow. Un saggio di puro dadaismo, se non fosse che ci sono di mezzo le sorti di una società di calcio, una storia fra le più nobili del pallone italiano e la passione della gente rosanero.
Come andrà a finire? Non siamo indovini. E preferiamo non formulare previsioni a partire dagli elementi fin qui esposti, ché il quadro sarebbe pessimistico. E però un’ultima cosa vorremmo aggiungere, in forma di domanda: perché mai l’ex patron Maurizio Zamparini continua a interessarsi e a esternarsulle vicende dell’Anglo-Panormitan? Cos’è, gli manca il daffare? Ma allora provi a resuscitare il mitico Partito della Gente, ché col livello attuale rischia pure di farlo diventare premier. O compri un bilocale a Malta e si goda serenamente il declino. Anche lì c’è il sole tutto l’anno”.