L’edizione odierna de “La Repubblica” esalta le prestazioni di Alberto Pelagotti, portiere del Palermo. A Biancavilla si è disteso alla sua destra volando come un super eroe per respingere un pallone ormai destinato in porta. Dura la vita del portiere della capolista: interventi pochi, ma per forza decisivi. Il Palermo gli ha dedicato un post su Instagram: «Noi domenica a Biancavilla abbiamo visto almeno quattro motivi validi — scrive il club su una foto di uno degli interventi del portiere — Grande Alberto, tu sì che hai preso alla lettera il senso del nostro slogan “ siamo fatti per volare”». Buffon come idolo e la voglia di tornare a giocare il più presto possibile in Serie A, con il Palermo. In città ha trovato la sua dimensione ideale. A Palermo c’era stato altre volte, ma solo da giocatore in trasferta, più una volta in barca con l’ex rosa Maccarone. «A Palermo sto alla grande — ha detto nei giorni scorsi — è una città meravigliosa. Mi piace molto il legame e la cordialità delle persone. Si sta veramente bene, in questo momento non mi manca nulla di casa mia, forse mio padre e mia madre, questo sì».
Moglie e figlia a breve lo lasceranno solo e torneranno a casa a Empoli per la nascita del secondo figlio che si chiamerà Liam. L’unica prescrizione che gli hanno raccomandato è quella di non esagerare con il suo piatto preferito, visto che il pollo fritto non è il massimo nella dieta di un atleta. A fargli compagnia ci sarà Apple, il suo cane, una femmina di golden retrivier che fa parte della famiglia e che l’anno scorso ad Halloween è stata vestita da strega con tanto di cappello a punta. «Se non avessi fatto il calciatore — ha raccontato — probabilmente avrei fatto o l’investigatore privato oppure il pilota di Formula 1, le gare mi piacciono troppo. A scuola? L’italiano era la mia materia preferita, mentre in matematica ero negato. Mi sento un portiere un po’ rivoluzionario, mi piace uscire e giocare con i piedi. Ai tifosi voglio dire di starci vicini tutto l’anno perché dobbiamo vincere questo campionato ».