L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che si prepara a sfidare il Bari.
Solo sedici giocatori di movimento, ma con Gennaro Tutino in più, e Damiani investito come regista della squadra. È un Palermo in emergenza e con tante scelte obbligate quello che stasera alle 20,30 al “Barbera” ospiterà il Bari. «Non porteremo
nessuno della Primavera, perché voglio che in questo momento ci si stringa ancora di più uno con l’altro. Siamo quelli giusti per costruire la forte identità vista nella rimonta contro il Perugia – ha detto Eugenio Corini alla vigilia – Penso che un tifoso debba essere orgoglioso perché questi giocatori hanno sempre sudato la maglia.
Sicuramente abbiamo qualche difetto ma non molliamo mai e mi aspetto che questa gara la giocheremo con il pubblico, a cui chiedo di continuare a sostenerci». In campo le scelte sono obbligate: si riproporrà lo stesso 4-3-3 visto a Perugia, con Damiani al posto di Claudio Gomes, operato alla mano dopo la frattura. E quindi: Pigliacelli tra i pali; Mateju, Nedelcearu, Marconi, Sala, che si è ristabilito dopo il risentimento muscolare, in difesa; Segre, Damiani, Saric nella linea mediana e Valente, Brunori, Di Mariano in attacco. Ancora una volta Bettella dovrebbe partire dalla panchina, perché sta recuperando dopo gli acciacchi nelle scorse settimane. Sarà subito disponibile il nuovo arrivato Gennaro Tutino, che per Corini rappresenta il jolly d’attacco che mancava al Palermo: «Si è allenato per la prima volta con noi oggi – ha detto di lui Corini – È un attaccante di livello che completa la nostra rosa con attitudini e caratteristiche diverse dagli attaccanti che avevamo già, alza il livello competitivo. È una seconda punta, ma può giocare anche da prima e coprire tutti i ruoli d’attacco».