Repubblica: “Un convegno e una comitiva, così il virus è sbarcato in Sicilia. Fino a ieri diciotto i positivi”
Continua l’emergenza Coronavirus in Italia, ieri si è registrato un aumento dei casi, in Sicilia siamo giunti a 18 positivi. L’edizione odierna di “Repubblica” spiega come il virus è arrivato in Sicilia. Un convegno a Udine: qui sarebbero stati contagiati tre docenti del dipartimento di Agraria dell’università di Catania. Professori che, una volta tornati in Sicilia, avrebbero trasmesso il coronavirus ad almeno altre due persone che frequentano la facoltà etnea. Invece, la prima donna positiva nell’Isola, la bergamasca arrivata con una comitiva a Palermo, sarebbe stata contagiata in Lombardia. Così come quasi tutti gli altri “positivi” segnalati nella regione. Dei 18 contagiati, ci sono anche i due guariti della comitiva di Bergamo e i casi sono stati localizzati a Palermo, Catania, Ragusa e Siracusa.
Tutto, dunque, sarebbe partito da un convegno riservato agli agronomi, organizzato a Udine il 20 febbraio e al quale hanno partecipato quattro professori dell’ateneo catanese. Il contagio, ipotizza per primo il sito online Meridionews, potrebbe essere avvenuto durante una cena, tramite un docente di Torino che era già positivo senza saperlo. Tre dei quattro agronomi siciliani, al ritorno a casa, sono risultati “ positivi”, così come altre due persone che frequentano il dipartimento e che sarebbero venute in contatto con i professori partecipanti al convegno.
C’è un mistero, però, ovvero che i tre agronomi avevano partecipato anche a un convegno a Reggio Calabria il 18 e 19 febbraio e anche un docente siciliano che insegna a Reggio Calabria è risultato positivo, secondo quanto riporta una nota dell’università Mediterranea. Quest’ultimo, tornato nella sua città, Catania, è andato all’ospedale Cannizzaro, pensando di avere semplici problemi respiratori. Così non è stato rispettato il protocollo anti- coronavirus e il presidio sanitario è andato in subbuglio: si è dovuta sanificare l’unità di terapia intensiva respiratoria e sono stati messi in quarantena domiciliare otto infermieri e due medici. E dunque, chi ha contagiato chi?
Nel bollettino di Catania ci sono altri tre casi: sono tutte persone che sono tornate in Sicilia dalla Lombardia.
A Palermo invece il contagio riguarda la comitiva di turisti di Bergamo che doveva visitare la città per una settimana. Una signora si è sentita male, il tampone è risultato positivo ed è scattato l’allarme Coronavirus in Sicilia. I turisti alloggiavano all’Hotel Mercure e altre 2 persone sono state contagiate, il marito e un amico della signora, che per fortuna sono guariti.
La turista è stata ricoverata all’ospedale Cervello, mentre gli altri 28 viaggiatori sono stati chiusi in quarantena all’hotel Mercure, in via Mariano Stabile. La donna avrebbe avuto contatti con parenti che vivono in un piccolo paese della Lombardia dove si erano già registrati alcuni casi di coronavirus. Le analisi fatte a tutti i componenti del gruppo hanno segnalato prima altri due “ positivi” ( già guariti), rimasti in albergo perché asintomatici. « Abbiamo paura che ci siano altri contagiati», dicevano gli ospiti del Mercure. Paura che si è trasformata in realtà quando, questa settimana, altre due donne sono state ricoverate al Policlinico con un inizio di polmonite. Le loro condizioni non sono gravi, lo stato di salute della prima contagiata sono in miglioramento. «Dobbiamo aspettare per avere la certezza che non ci siano altri contagiati. Speriamo bene», dicono i turisti che sono chiusi nelle loro camere, con il divieto di uscire.
Una donna “ positiva” è in quarantena domiciliare a Siracusa. Sarebbe una signora siciliana residente in uno dei comuni della “ zona rossa” del Lombardo- Veneto tornata a casa per trovare i parenti, durante le vacanze di Carnevale. Altri due dovrebbero essere nel Ragusano. Due persone, originarie della zona ma residenti in uno dei centri più colpiti del Nord, sarebbero tornate per un’incombenza familiare, prima che scoppiasse l’emergenza Covid-19. Secondo le informazioni disponibili, non confermate ufficialmente, sarebbero risultate “positive” al tampone e si troverebbero in quarantena a casa. Le loro condizioni, per fortuna, non sono preoccupanti.