L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla quarantena dei turisti bergamaschi presso l’Hotel Mercure di Palermo. Un centinaio di arancine e cannoli verranno recapitati oggi alle 11 alla reception dell’hotel Mercure, dove un gruppo di turisti bergamaschi è in quarantena dal 25 febbraio scorso, dopo che alcuni di loro sono risultati positivi al Coronavirus. Ultimi giorni di autoisolamento anche per il personale dell’albergo, rimasto al lavoro per aiutare i clienti.
Tutto nasce da una richiesta di aiuto su Facebook. Sulla piattaforma social, infatti, non ci sono solo saluti carichi di affetto e di speranza, ma anche un sos di una guida bergamasca, negativa al Covid 19, ma in quarantena per “causa di servizio” al Mercure, insieme al suo gruppo: «Sono Chiara, guida di Bergamo. Sono una delle 27 persone in quarantena nella vostra città. Ho atteso a lungo prima di chiedere il vostro aiuto, ma adesso oso…». Le guide si sono messe nei suoi panni ed è partito un tamtam di messaggi e telefonate tra colleghi, per dimostrare «solidarietà e accoglienza. Noi siamo siamo portatori sani di accoglienza, ospitalità e solidarietà — dice Giovanni Masaniello, presidente dell’associazione Guide turistiche abilitate — ci sentiamo un po’ gli ambasciatori di Palermo e della Sicilia in generale. Così, di fronte alla richiesta di una collega, non ci siamo tirati indietro, dimostrando che la Sicilia è un’Isola, ma non isola nessuno. Con o senza Coronavirus». “Complice” di questa iniziativa è stato il bar Marocco, storico locale che si affaccia su corso Vittorio Emanuele, proprio di fronte alla cattedrale. «Volevamo fare qualcosa di concreto — spiega il titolare, Mario Mastrolembo — noi produciamo quotidianamente un grosso numero di arancine e di cannoli per i turisti che vengono a Palermo. In questi giorni il nostro bar è quasi deserto. E allora, se i turisti sono bloccati in albergo, saremo noi ad andare da loro. Nel nostro piccolo, cerchiamo di regalargli un ricordo buono di Palermo. Almeno dal punto di vista gastronomico».