Repubblica: “Tutto in una partita, Frosinone-Palermo chi si ferma è perduto. Ballardini: «Noi siamo pronti!»”
“Ci sono le bandiere esposte ai balconi in ricordo della storica promozione in serie A. Ci sono i festoni colorati di gialloblù che attraversano le strade da un lato all’altro dei marciapiedi. C’è la scritta tracciata sul muro “Al Matusa non si passa” che sembra essere un avvertimento e un monito come a voler dire che, nonostante la pioggia caduta su Frosinone per tutta la vigilia, oggi per il Palermo, che gioca la gara decisiva del campionato, farà caldo e non necessariamente dal punto di vista meteorologico. Già, decisiva. Chissà quante volte si è abusato di questo aggettivo dovendo presentare una partita del Palermo. Le vicende di questa sciagurata stagione hanno dato questa connotazione a moltissime gare dei rosanero. «Questa volta è decisiva veramente — dice Davide Ballardini — ma ci auguriamo che dopo questa ce ne siano altre altrettanto decisive». Sì, perché la sfida di oggi a Frosinone è una di quelle partite da dentro o fuori. Del resto, con quella che si gioca oggi all’ora di pranzo, mancano ancora quattro partite alla fine del campionato e ogni gara diventa adesso una finale. Tutto però passa da Frosinone e dallo stadio “Matusa”. Una città intera aspetta il Palermo per giocare quella che da queste parti è vista come la partita della vita in uno stadio dove i tifosi seguono la gara anche dai balconi che si affacciano sull’impianto. Un ambiente che era già caldissimo e che Zamparini, in una strana e incomprensibile strategia pre gara, ha reso incandescente dopo le dichiarazioni sulla vittoria dei ciociari a Verona. «Noi dobbiamo solo pensare alla partita e alle difficoltà che la partita ci metterà di fronte — dice Ballardini — Siamo convinti di avere le qualità per essere all’altezza della situazione. Per me il Palermo, ne sono convinto, ha dei giocatori molto interessanti. Succede di trovarsi in difficoltà nel calcio, ma le qualità umane e tecniche per superare queste difficoltà estreme ci sono». Parole purtroppo sentite tante volte e che raramente sono state foriere di risultati in campo. Il guaio è che le giornate passano, il tempo si assottiglia e il Palermo sta precipitando in quel baratro che, le decisioni irrazionali di Zamparini ma anche quei giocatori dei quali Ballardini tesse le lodi, hanno fatto spalancare sotto i piedi della squadra. «Noi siamo artefici del nostro destino». Ribadisce Ballardini, ma anche questa è una frase della quale si è abusato nel corso della stagione. L’auspicio dei tifosi rosanero, è che oggi, nella partita più importante, arrivi una vera inversione di tendenza. Ballardini manderà in campo una squadra che potrebbe riservare sorprese. Un po’ come successo nelle ultime giornate con decisioni che sono sembrate di ispirazione presidenziale. «Ma non ho trovato Zamparini più allenatore di come l’avevo lasciato». Dice con un mezzo sorriso Ballardini. Certo è che il Palermo rinuncia a Struna e Vitiello squalificati, ma ritrova Goldaniga. I rosa potrebbero giocare con la difesa a tre come a Torino cercando di dare maggiore spinta sulle fasce oppure confermare la linea a quattro con Goldaniga e Gonzalez centrali. In mezzo, una opportunità potrebbe essere data a Maresca. Discorso diverso quello legato all’attacco. Chiunque, a bocce ferme, farebbe giocare Gilardino. Ballardini potrebbe invece non farlo o pensare alla staffetta con Djurdjevic. Un’altra ipotesi è quella che vede Vazquez trequartista alle spalle di due attaccanti atipici come Quaison e Trajkovski. Quello che conta però è con quale carica agonistica il Palermo scenderà in campo contro il Frosinone. Se sarà quello di Verona con il Chievo non avrà scampo. Quello del secondo tempo con l’Atalanta potrebbe avere qualche possibilità in più, ma quello che se la giocherebbe a testa alta è un Palermo che sino ad oggi non si è mai visto e che chissà non si manifesti nella partita più importante dell’anno”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica”.