Repubblica: “«Tu a che minuto sei?»”, i 90’ dell’Italia divisa”

L’Italia calcistica divisa per un weekend. Il debutto di Dazn ha lasciato tutti con l’amaro in bocca, soprattutto i tifosi di Lazio, Napoli, Inter e Sassuolo, le squadre che nella prima giornata di serie A hanno esordito nella piattaforma inglese. Partite bloccate e in differita di qualche minuto. Sui social i tifosi delle rispettive squadre, tra una critica e l’altra facevano dell’ironia chiedendosi “Tu a che minuto sei?”, in riferimento proprio ai continui buffering del servizio non di ottima qualità. L’edizione odierna de “La Repubblica” ha pubblicato il racconto del weekend appena trascorso dai tifosi alla loro prima esperienza su “Dazn”. Ecco quanto si legge:

“[…]. Per gli appassionati di pallone un’esperienza che non dimenticheranno facilmente. E il punto è: mettiamo che ci siano stati nelle ultime due sere un milione di spettatori che si sono fiondati sul nuovo servizio streaming. Ebbene, nessuno di loro ha visto le partite allo stesso modo in cui le ha viste un altro. Ognuno con la sua connessione, ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro il malumore di molti, vedi la domanda: ma era proprio necessario? E anche la soddisfazione di altri, non si sa quanti. Perché c’è chi Lazio-Napoli o Sassuolo-Inter (soprattutto quest’ultima) le ha viste benissimo, meglio sul computer, a livelli ottimi: ma è meglio non raccontarlo a quelli a cui non è andata così, rumorosissimi sui social, nelle chat private, una imprecazione via l’altra, telefonate roventi. E non vale la distinzione di spesa connessione e investimento, si lamentano uomini dabbene con la fibra ultraevoluta mentre funziona tutto a chi ha una connessione antica, oppure il contrario, oppure chissà. Nei casi migliori, ironie feroci, tormentoni, battute: la questione del ritardo delle immagini per esempio, dai trenta secondi in su ma se scatta il buffering (mistero buffering, cit.) tutto si impalla, scatta la rotellina al centro dello schermo e poi si riprende da dove si era bloccato tutto, accumulando ritardi. Si narra di casi di tre minuti e oltre di partita, in racconti che hanno del mitologico quasi quanto quello di Zoff che segna su calcio d’angolo. E le gag, sui ritardi medesimi, che vanno via a milioni, via twitter (“Sono così in ritardo su Sassuolo-Inter che sulla panchina dei primi c’è ancora Iachini” e così via). Con tutte le varianti, annesse e connesse, vedi quello che si vanta con gli amici di avere una connessione internet così sensibile e friendly da essersi fermata su un primo piano molto circoscritto di Diletta Leotta, roba da abbonarsi due volte. Ma quel ritardo – già sperimentato in passato ai tempi delle prime contemporanee tra tv in chiaro e pay – innesca altra nuova letteratura di genere: tu a che minuto sei, da te ha già segnato Immobile? etc. E già compaiono all’orizzonte quelli che di fronte al buffering e alle immagini sfocate hanno rinunciato, hanno acceso la radio e hanno urlato il gol in tempo reale urlando contro il muro del vicino di casa. La casistica è destinata a infittirsi. C’è da ridere? C’è da piangere? Anche qui la miscela è perfetta, si fa a metà. E questo sarà il futuro ma molti, di fronte a un futuro siffatto, hanno ripreso a invocare il secondo tempo di una partita di calcio registrata alle 19 e Tutto il calcio minuto per minuto e le partite da vedere contro il muro. L’atteggiamento social di Dazn è di quelli in voga ora: si fa finta di niente e si resiste, si professa e diffonde ottimismo sperando che ci credano almeno quelli che la partita l’hanno vista bene, magari al computer (a quanto pare il mezzo dove tutto funziona meglio, ma anche su tablet e smartphone) e intanto, si spera, si mette mano ai sistemi, ai server, alle diavolerie in ballo perché tra meno di un mese finisce il famoso mese gratuito e a quel punto toccherà pagare. […]”.