Repubblica: “Tribunale del riesame «Zamparini una personalità altamente negativa. Non esiste alcuna Alyssa…»”
“Per i giudici del tribunale del Riesame, Maurizio Zamparini, anche senza avere alcuna carica all’interno della società, può continuare a commettere reati economici. Per il collegio l’esigenza cautelare personale nei confronti del patron friulano deriva solo dalla possibilità di reiterare il reato. Nessun pericolo di fuga e nessuna possibilità di inquinare le prove, solo il rischio di continuare a commettere i reati, fra cui falso in bilancio, false comunicazioni aziendali agli organi di vigilanza, per cui Zamparini è indagato insieme ad altri soggetti. Nelle pagine in cui il Riesame spiega il provvedimento con cui lo scorso 5 ottobre era stata accolta la richiesta degli arresti domiciliari si legge che non c’è il rischio di inquinare le prove perché sono già acquisite, ma è forte il pericolo della reiterazione del reato perché rientra nelle corde della «personalità dell’indagato», si legge, che ha messo in mostra un «chiaro spregio delle regole della trasparenza per nulla limitato dalla consapevolezza di procedimenti giudiziari o amministrativi in corso». Zamparini, per il Riesame, «È una persona altamente negativa, assai incline alla commissione di delitti e falsità in ambito economico». La misura cautelare non è stata applicata subito perché i difensori di Zamparini avevano annunciato ricorso in Cassazione che sarà presentato adesso che sono state depositate le motivazioni. Saranno dunque i giudici della Suprema corte a dire l’ultima parola sull’eventuale arresto dell’imprenditore. Cuore dell’inchiesta della procura di Palermo è la vicenda della compravendita del marchio del club alla Alyssa, società lussemburghese riconducibile allo stesso Zamparini. Secondo il Riesame «le conversazioni dei protagonisti manifestano con assoluta e inequivocabile evidenza la natura fittizia dell’operazione, compiuta strumentalmente per mettere in ordine i conti, dissimulando la reale situazione economico-patrimoniale della società. A fronte di una partecipazione valorizzata in bilancio per circa 18 milioni di euro la cessione viene effettuata alla stratosferica cifra, a confronto, di 40 milioni». Un’operazione che non fu solo fittizia, ma « assolutamente incredibile. […] Non esiste alcuna Alyssa – si legge – che si determina a pagare e che paga una parte del debito che la stessa formalmente ha nei confronti del Palermo. È Zamparini a decidere l’operazione di parziale pagamento del debito, attingendo a risorse che nulla hanno a che fare con Alyssa». Il Riesame dà di fatto ragione alla tesi della procura secondo cui la doppia vendita del marchio non era altro che un espediente contabile per far quadrare i bilanci e poter dunque iscriversi ai campionati”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica” sulle motivazioni del Tribunale del Riesame.