L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul momento del Trapani. Finisce l’era di Giorgio Heller. Dopo appena sei mesi dalla sua nomina, il finanziere romano, per decisione della proprietà del club granata, non è più il presidente del Trapani. Dopo un periodo di convivenza più o meno serena, segnato da qualche screzio ma da un’armonia di facciata, il primo scossone era giunto con l’esonero del direttore sportivo Rubino e con l’ingaggio al suo posto di Luca Nember, che Petroni ha nominato amministratore delegato. Poi, l’intervento sul mercato degli svincolati, con l’arrivo di Biabiany, Grillo e Strandberg, che ha fatto lievitare il monte ingaggi di oltre un milione. Una scelta non condivisa da Heller ( preoccupato per le coperture finanziarie della stagione), che ha manifestato il suo totale dissenso e fatto esplodere la frizione. Una separazione in casa, che ha convinto definitivamente Petroni a sottrarre la presidenza ad Heller e puntare su una strategia societaria totalmente diversa. Il nuovo presidente sarà una figura di prestigio sul piano istituzionale: Pino Pace, attuale presidente della Camera di commercio. Nel consiglio di amministrazione granata, ci sarà un altro ingresso importante: quello di Massimo Marino, editore dell’unica emittente televisiva cittadina, Telesud, che sarà vice presidente con delega al marketing e alla comunicazione. L’idea di Petroni è quella di legare la società al territorio, rinvenire qualche risorsa economica in più, e rilanciare il Trapani in chiave sportiva e come immagine da proporre al territorio stesso.