PALERMO

Repubblica: “Trapani in festa per la promozione. Valerio Antonini: «Un trionfo di tutta la Sicilia, vorrei l’Eurolega a Palermo»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Trapani e le parole di Antonini.

La città di Trapani è in festa per la storica promozione degli Skar in Serie A di pallacanestro. Questa doppia promozione, con il calcio che ha centrato la Serie C e ora il basket che ritorna in Serie A dopo oltre 30 anni, ha scatenato un entusiasmo senza precedenti.

La Partita della Vittoria
Gli Skar hanno conquistato la promozione vincendo a Bologna contro la Fortitudo con un punteggio di 64-58. La partita è stata intensa e combattuta, con momenti di grande difficoltà superati grazie alla lucidità e alla determinazione della squadra di coach Diana.

Festeggiamenti a Trapani
I tifosi di Trapani hanno seguito la partita su un maxischermo allestito dal Comune in piazza Municipio. Già prima del suono finale della sirena, i festeggiamenti erano iniziati, proseguendo per tutta la notte con caroselli in auto e continuando fino all’alba all’aeroporto di Birgi. Qui, una folla entusiasta ha accolto la squadra di ritorno da Bologna, celebrando con canti e cori.

L’Arrivo a Trapani
Il presidente Valerio Antonini, che ha accompagnato la squadra a Bologna per questa decisiva partita, è stato il primo a scendere dall’aereo con la Coppa dei vincitori in mano, affiancato dal capitano Marco Mollura. Per Mollura, questa promozione ha un significato particolare e rappresenta un traguardo importante.

Impatto della Promozione
Questa doppia promozione ha un forte impatto sulla città di Trapani, rafforzando l’orgoglio e l’entusiasmo della comunità. La vittoria degli Skar in Serie A di pallacanestro, unita alla promozione della squadra di calcio in Serie C, segna un momento di grande successo per lo sport trapanese.

In sintesi, la promozione degli Skar in Serie A rappresenta non solo un traguardo sportivo, ma anche un evento che unisce e rinforza lo spirito di una città intera, pronta a sostenere i propri campioni in ogni sfida futura.

Era già capitato dopo la promozione in serie C della squadra di calcio e Valerio Antonini ha dormito poco anche dopo la conquista della serie A1 di pallacanestro. «Sono state ore intense, la partita con tutto quello di incredibile che è successo a Bologna, dove ci hanno tenuto negli spogliatoi sino all’una di notte senza permetterci di alzare la coppa in campo e senza salutare i nostri tifosi. Poi il rientro notturno e l’adrenalina che non mi ha fatto chiudere occhio».

Avrà avuto tutto il tempo per ripensare alla promessa fatta quando ha acquistato le due squadre trapanesi: promozione nel calcio e nel basket. «Invece siamo andati oltre ogni più rosea previsione. È stata una stagione trionfale e quella del calcio non è ancora finita».

Trionfale solo grazie ai soldi che ha investito o c’è dell’altro? «A chi gli chiedeva se fosse meglio una 500 o una Ferrari, Arrigo Sacchi diceva meglio una 500 con la benzina che una Ferrari a secco. E io credo di avere dato quelle motivazioni che sono state la benzina che serviva. Sono andato a Bologna per l’ultima partita perché me lo hanno chiesto i giocatori. Ho capito il lavoro fatto. Era quello che stava dando i frutti. Tutti si sono immedesimati e hanno recepito il messaggio che io avevo lanciato».

So bene che è come chiedere: vuoi più bene a mamma o a papà, ma cosa le ha dato più gioia, vincere nel calcio o nel basket? «Nel calcio è stato più facile. Eravamo troppo più forti. È stato bellissimo vincere il 7 aprile contro il Siracusa che è squadra forte con un presidente ambizioso come Ricci al quale auguro di vincere l’anno prossimo».

E nel basket? «È stato diverso: per importanza della posta in palio, perché abbiamo vinto a Bologna. Insomma, una gioia che mai dimenticherò nella mia vita».

Lo scudetto? «La Sicilia intera merita di avere una soddisfazione di questo livello. Io non
voglio giocare per salvarmi, ma per riempire i palazzetti».

Palazzetti? Al plurale? «Trapani giocherà diverse partite nei palazzetti della regione. Dobbiamo portare un messaggio positivo che giunga in tutta Italia. Se il sindaco di Palermo ci aiuta con un palazzetto da 8-9 mila posti, faremo lì l’Eurolega».

Quindi, sport ma anche un indotto economico e sociale? «Nella mia testa c’è sempre stato questo progetto. Sapevo che una vittoria avrebbe creato tutto questo. È il momento della festa. Trapani si deve togliere di dosso il puzzo di mafia che ha avuto per 40 anni. La città deve farsi guardare dal Paese in un modo diverso. Io sono qui per investire e per vincere questa sfida».

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Redazione Ilovepalermocalcio