Repubblica: “Trapani, il Provinciale si rifà il trucco: lavori per più di un milione”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Trapani e lo stadio Provinciale pronto ai lavori di ristrutturazione.
Dai seggiolini di tutti i settori, alle panchine. Dagli spogliatoi, alla sala stampa. Dalle reti delle porte, all’area hospitality. Lo stadio “Provinciale” è pronto a ricevere un’operazione di totale trasformazione. Nelle intenzioni di Valerio Antonini, l’impianto che ospiterà il Trapani nelle prossime stagioni dovrà essere un vero biglietto di presentazione del nuovo corso del club. Non è soltanto una questione estetica, ma di funzionalità: un riassetto che costituirà un ulteriore tassello nel senso di appartenenza dei tifosi e della città. Antonini si è ispirato alle fattezze dello stadio argentino del Boca Juniors, e quindi il “Provinciale” verrà fuori tutto colorato di granata: infissi, porte, cancelli, scale. Tutto concorrerà a creare un colpo d’occhio monocromatico, in sintonia con il colore delle divise della squadra. Il sogno di Antonini, poi, è che tutti i tifosi vadano allo stadio con una maglia granata, completando così un affresco scenografico perfetto.
«I lavori verranno completati ad agosto e sarà uno spettacolo. Certo, i limiti strutturali di uno stadio inaugurato nel 1960 ci sono sempre – sottolinea il nuovo patron del Trapani – ma guardare la partita sarà tutte un’altra cosa rispetto alle abitudini dei nostri sostenitori». Una società specializzata nella progettazione integrata, la Cem, sta curando l’intero restyling dello stadio. Nel complesso, non si può certo dire che si tratti di un’operazione realizzata in economia: basti pensare che il costo totale è di un milione e 328 mila euro, di cui finora Antonini ne ha approntati quasi 400 mila.
Cifre senza precedenti per una squadra che con molta probabilità parteciperà al campionato di serie D (le possibilità di un ripescaggio sono oggettivamente ridotte) e si spiegano con la mentalità e la visione del nuovo patron. L’idea dominante, innanzitutto, è ricevere dall’ex Provincia una gestione di venti o trent’anni della struttura, con l’opzione di poterla acquistare entro tre anni. Un meccanismo che rende immediatamente ragionevole l’opera di ristrutturazione, trasformandola da semplice costo in un investimento. Sullo sfondo, naturalmente, c’è la voglia che il “Provinciale” diventi il teatro di una squadra che approdi in serie B più velocemente possibile. Solo un club che militi dal torneo cadetto in su possiede le potenzialità per attirare le attenzioni di investitori in grado di regalare ulteriore linfa all’ambizioso programma di Antonini.