Repubblica: “Trapani dalle due anime. Petroni-Heller, c’è la spaccatura?”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul momento del Trapani. «Era la prima scelta e siamo riusciti a portarlo a Trapani. Convinti ora di avere le nostre chance di salvezza». Parole pronunciate giovedì mattina da Giorgio Heller, presidente del Trapani, non appena l’ufficio stampa granata ha inviato il comunicato ufficiale dell’ingaggio di Fabrizio Castori. «Non è stata la nostra prima scelta, sono sincero: ma oggi siamo felici che Castori sia qui». Questa, invece, la dichiarazione di Giuseppe Mangiarano, direttore generale del Trapani. Cosa nasconde questa discrasia? Com’è possibile che due figure così rilevanti della società possano avere un’idea così diversa sul nuovo allenatore appena ingaggiato? Sembrerebbe che il Trapani sia una società con due anime. Dal momento in cui Fabio Petroni e Giorgio Heller sono diventati due figure chiave nella gestione del Trapani, avrebbero dovuto trovare l’intesa necessaria per portare avanti la baracca nella maniera migliore possibile. Invece, al di là delle conferenze stampa di facciata, il rapporto interno non è mai stato di piena sintonia. Complici, ovviamente, i risultati negativi in campionato. Fino al 30 ottobre, il Trapani aveva il penultimo monte ingaggi della serie B (inferiore ai due milioni di euro lordi); meno del club granata aveva investito il solo Cittadella. Il cambio del direttore sportivo ( al posto di Raffaele Rubino è arrivato Luca Nember) è coinciso con un atipico e massiccio ricorso al mercato degli svincolati (Biabiany, Grillo e Strandberg). Aggiungendo l’arrivo di Castori, i costi del monte ingaggi sono cresciuti di almeno un altro milione. Un incremento sostanzioso, che ha acuito la diversità di visione fra Heller e Petroni ( che come rappresentante della proprietà ha sempre l’ultima parola sulle scelte), raffreddando ancora ulteriormente il rapporto fra i due.