“Adesso manca veramente poco. Al Trapani basterà… Ma no, non è il caso di fare calcoli. Quello che conta è che i granata continuano la loro corsa, vincono 1 a 0 a La Spezia e martedì si giocheranno al Provinciale il match ball per la finale che assegnerà il terzo posto in serie A dopo Cagliari e Crotone. Dire che il Trapani ha giocato facendo calcoli sarebbe sbagliato. Dire che il Trapani è stato cinico, accorto e ha colpito come un cobra fotografa invece l’andamento della partita. Non è, infatti, frutto di calcoli o strategie pre partita se lo Spezia inizia la gara costringendo il Trapani nella propria metà campo. È piuttosto la logica trama di una partita nella quale gli spezzini hanno l’obbligo di cercare di sfruttare al meglio il fattore campo in vista della gara di ritorno. Così, la squadra di Di Carlo spinge in avanti e il Trapani bada a difendersi. A volere essere precisi, però, la prima azione degna di questo nome è di marca granata. Petkovic, al sesto, si gira in area nello spazio di un fazzoletto e batte a rete. Chichizola è bravo a mandare in calcio d’angolo. Per il resto la chiave tattica della prima parte della gara è scontata. Spezia a fare gioco, Trapani a contrastare. Con i granata schierati al limite della loro area di rigore, però i liguri faticano a trovare spazi nei quali inserirsi. Allora serve la giocata del singolo che, nella fattispecie, si chiama Calaiò. L’attaccante dello Spezia è bravissimo al ventitreesimo a girare con una rovesciata acrobatica un pallone che viene respinto dalla traversa con Nicolas battuto. Brivido a parte, il Trapani gioca bene anche se non è bello a vedersi, ma la sofferenza, le ripartenze, il sacrificio fanno parte del calcio e il Trapani in campo mette tutto questo. È vero, lascia l’iniziativa allo Spezia ma quando riparte lo fa in maniera ordinata. La difesa non perde un colpo, Scozzarella ragiona tantissimo in mezzo al campo, Rizzato chiude gli spazi a sinistra come Fazio fa a destra. Il problema è lì davanti. Petkovic è troppo isolato e Citro non la becca quasi mai. Così i granata faticano ad allentare la pressione e, proprio alla scadere, rischiano tantissimo con Perticone che interviene fallosamente su Piccolo. È rigore per tutti tranne che per l’arbitro e il Trapani si salva. Cosmi capisce che deve dare qualcosa in più al suo attacco e così, a inizio ripresa, si presenta con Coronado al posto di Citro. Sarà la mossa vincente perché, nonostante Di Carlo cambi tre uomini su tre e le provi tutte, gli attacchi spezzini si vanno a infrangere sulla barriera dei difensori granata. E, come spesso è capitato in questo campionato, il Trapani colpisce quando meno te lo aspetti. Petkovic s’inventa un assist per Coronado che taglia tutto il campo. Controllo e tiro in diagonale che s’infila nell’angolo alle spalle di Chichizola. È il trentatreesimo, ma la gara è come se finisse in quel momento. Il Trapani, che ha gestito tranquillamente per tutta la gara, accompagna lo scorrere del cronometro sino alla fine. «Forse è la prima volta che raccogliamo più di quanto avremmo meritato nel corso dei novanta minuti — dice Serse Cosmi a fine gara — Questo però è un confronto che va considerato nell’arco delle due partite per cui ogni valutazione, anche sotto questo profilo, va fatta martedì sera». E mentre il clamore dei clacson della auto scese in strada a Trapani per festeggiare arriva sino a La Spezia, anche il diesse granata Daniele Faggiano, senza più voce applaude i suoi. «Abbiamo sfruttato al meglio le ripartenze — dice Faggiano — Una vittoria importante ma adesso non abbassiamo la guardia»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.