L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Trapani e su Antoni che dalle parole passa ai fatti.
La rivoluzione dello sport granata va avanti a passo molto spedito e senza incertezze. L’estrema risolutezza dell’imprenditore Valerio Antonini ha consentito un’accelerazione vistosa nello svolgimento della vicenda che dovrebbe concludersi con il suo ingresso da “dominus” delle due maggiori squadre cittadine. Se si preannuncia un braccio di ferro di non facile soluzione per rilevare il “Fc Trapani 1905”, la trattativa è in fase di definizione per il passaggio di proprietà della Pallacanestro Trapani. Le maggiori difficoltà, quindi, sono legate al calcio, anche se qualcosa sta cambiando repentinamente. Fino a qualche giorno fa, infatti, il presidente Marco La Rosa aveva manifestato diniego assoluto a voler sedersi intorno
a un tavolo per la cessione del Trapani.
L’attuale detentore del settanta per cento delle quote, è, peraltro, protetto dallo statuto della società, che impedisce ad Antonini di rilevare il 30 per cento del socio di minoranza Michele Mazzara e procedere ad un aumento di capitale. Una strategia che lo stesso Antonini aveva pensato di attuare, e che ha forzatamente dovuto mettere da parte. Ecco il perché della formalizzazione ufficiale di un’offerta di 500 mila euro per l’intero pacchetto delle quote, poi incrementata a 600 mila. In sostanza, mentre Mazzara ha già dato ampia disponibilità a vendere il proprio 30 per cento, La Rosa sembra resistere: di questo tenore, almeno, sono tutte le sue dichiarazioni.
Difficile immaginare, però, come La Rosa intenda portare avanti una storia che già qualche mese fa sembrava al capolinea, dopo che era stato rivelato come si stesse interessando a trasferire le proprie risorse ad Acireale. Insomma, la sensazione è che le parti debbano trovare il più classico dei punti di incontro sul prezzo e che, per il passaggio di proprietà del club, sia solo una questione di tempo. Tempo, che, però, per lo stesso imprenditore romano non è una variabile trascurabile. La città, attraverso i social, ha palesemente scelto di stare con Antonini, date anche tutte le contraddizioni e le scelte poco chiare della gestione di La Rosa.