Repubblica: “Trapani alla resa dei conti, è l’ora del tutti contro tutti”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul difficile momento del Trapani. Un 5-0 pesante, quello subito contro la Cremonese. In ordine cronologico, la disfatta è prima della squadra, che mortifica i propositi della vigilia, con una prestazione incolore e remissiva: difficile da spiegare anche se si fosse concretizzata in una partitella del giovedì nel corso di una sagra paesana. Poi, prosegue con quella mail che arriva dal Trapani Calcio e viene pubblicata su siti di calcio e sui social. Ovvi i commenti infuriati dei tifosi, che non risparmiano nessuno in questa piazza virtuale bollente e incattivita. La disfatta granata non nasce, però, domenica pomeriggio. Gli stracci volano ormai da mesi. In un tourbillon di accuse, antipatie, lotte intestine, manovre più o meno oscure, degne di una telenovela. Non si contano più gli avvicendamenti di allenatori, direttori sportivi, dirigenti, consiglieri di amministrazione, calciatori. Non è difficile immaginare quale sarà l’atmosfera che si vivrà sabato pomeriggio allo stadio. Il destino sa essere cattivo: e allora la nemesi sarà affrontare Vincenzo Italiano e Mbala Nzola. Il primo, l’allenatore capace di trascinare tutto e tutti, nello scorso mese di giugno, ad una epica promozione in B, nonostante una precarietà assoluta del club. Il secondo, regalato allo Spezia nel mercato di gennaio, solo perché ha un carattere non esattamente lineare e docile (ovviamente 4 gol nelle ultime 4 partite con i liguri). Se c’è una figura a cui provare ad attaccarsi, per risalire la china, è quella di Fabrizio Castori. Ovvio che con i risultati ottenuti dal suo Trapani, che ieri si è allenato a porte aperte “controllato” da una decina di poliziotti, anche lui salga sul banco degli imputati. Ma dall’esperienza di questo uomo di calcio ci si attendono le parole giuste per squadra e città: le parole che facciano tenere dritta la barra della dignità.