L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul rinnovato caos in casa Trapani. Il club granata si ritrova invischiato in una situazione societaria nebulosa: ieri mattina è rimbalzata la notizia che la nuova proprietà di Alivision non ha pagato la prima e la terza rata del passaggio delle quote del club granata, la cui valutazione complessiva all’atto dell’acquisto, è stata di un milione di euro. Adesso, De Simone della vecchia proprietà FM Service srl minaccia un’azione legale per tornare ad essere il “dominus” della società. Il club granata ha diffuso un comunicato in cui ha sottolineato come fra Alivision s.c.a.r.l. (che fa riferimento alla famiglia Petroni) e Fm Service ci siano altri contenziosi, causati dalla gestione del Trapani nel periodo in cui era la stessa Fm Service a guidarla. Per cui – secondo il comunicato – le possibilità che il Trapani ritorni nelle mani della vecchia proprietà sono nulle. «L’ufficio legale del Trapani Calcio conferma che sono state avviate dalla proprietà e dallo stesso Trapani Calcio le necessarie azioni di carattere civile e penale nei confronti della FM Service e degli amministratori della stessa, alle quali ha aderito il Trapani Calcio. Infatti, in base alla due diligence redatta da primari professionisti ed in base agli ulteriori elementi acquisiti dopo la cessione del 21 giugno 2019 è emerso il diritto dell’attuale proprietà ad un indennizzo pari a € 3.690.062,04 per minusvalenze e passività, occultate dalla stessa FM Service. Seppur per le motivazioni ben note, soprattutto ai tifosi ed al personale dipendente e non del Trapani Calcio, il Trapani Calcio difficilmente potrà fare affidamento sul recupero di tali somme considerando l’indice di solvibilità finanziaria della FM Service, tuttavia non vi è la benché minima possibilità che vengano messi in discussione gli effetti dell’atto del 21 giugno 2019».