Repubblica: “Trajkovski l’altro macedone rinato con un gol”
“A Bari l’attaccante ha sostituito Nestorovski con una prova convincente e una rete d’autore. Il macedone di scorta si è ripreso la scena. Aleksandar Trajkovski a Bari ha trovato la seconda rete stagionale in campionato dopo quella realizzata allo Spezia alla prima giornata. Fra quel gol e questo ci sono tutti i tormenti interiori che lo hanno accompagnato dal 26 agosto, giorno del suo primo gol in campionato, ad oggi. La fiducia nei sui confronti da parte dell’allenatore Bruno Tedino non è mai mancata. Soprattutto all’inizio della stagione, quando in molti pensavano che per la sua cessione era solamente questione di tempo. Trajkovski, del resto, era uno dei giocatori che aveva deluso di più appena pochi mesi prima. Tedino, invece, è voluto ripartire anche da lui. Troppo evidenti le qualità tecniche del giocatore per lasciarlo partire così facilmente, deve avere pensato l’allenatore al momento di fare l’elenco dei giocatori da tenere. Bisogna solamente farle emergere. E questo, però, è stato il compito più difficile. Già perché quel gol allo Spezia sembrava finalmente riproporre il giocatore che si è sempre messo in evidenza con la maglia della nazionale macedone, ma non del tutto con il Palermo. Basta chiedere conferma a Buffon che da Trajkovski a ottobre ha subito il gol del pari a Torino nel pareggio fra azzurri e Macedonia. Dopo quella partita di Trajkovski si sono perse le tracce. Uno spezzone ogni tanto. Tre minuti contro l’Entella e il ritorno da titolare contro il Venezia senza incidere. A Bari invece la svolta. Ha ritrovato brillantezza, colpi e un gol che a guardaglielo fare è sembrato il gesto più semplice del mondo. Ma che in realtà poi così facile non era affatto: dopo il tiro ribattuto di La Gumina la palla si è impennata ed è ricaduta all’altezza del dischetto dell’area di rigore, lui si è coordinato e al volo con il collo del piede destro ha mandato la palla all’incrocio dei pali. Nessuna esultanza sfrenata dopo, solo una smorfia che sembrava voler dire « li so fare ancora, allora? » prima che i compagni lo travolgessero d’affetto.
Nell’ultimo giro di convocazioni qualcuno aveva anche ironizzato che la Macedonia aveva fatto un bel favore al Palermo lasciando Nestorovski e convocando solamente Trajkovski. Lui ha incassato in silenzio, ha continuato a lavorare e ha aspettato il suo turno. Certo le bacchettate non sono mancate, sia dall’allenatore che non ha perso occasione per stuzzicarlo, sia dal patron Zamparini che non vedeva l’ora di ritrovare il giocatore che tre stagioni fa ha messo insieme 32 presenze, 3 gol e un assist in A alla sua prima esperienza in Italia. «Si è fatto ritrovare di nuovo – dice Zamparini al sito ufficiale – e lo ha fatto in un ruolo in cui oltre al talento che ha sempre avuto ha messo anche corsa e determinazione. Speriamo che rimanga su questi livelli. Io ci credo». Adesso tocca di nuovo a lui dimostrare che non è solo un macedone di scorta. Quello di Tedino del resto non è un azzardo: sulle schede tecniche degli osservatori di mezza Europa prima che arrivasse a Palermo c’era scritto “ attaccante: prima e seconda punta”. Forse per rimanere allo stesso livello di rendimento deve solo leggere allo specchio più spesso il tatuaggio che ha sul fianco: “Non dimenticare chi sei e da dove vieni, è la parte importante di te con la quale troverai luce e pace”.”. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”