“Centotrentatré giorni e una decina di minuti per passare dalla disperazione alla gioia sfrenata. È il lasso di tempo che è trascorso dall’infortunio di Aleksandar Trajkovski, all’esordio stagionale in casa in amichevole contro l’Olympique Marsiglia, al gol vittoria del macedone nel 4-3 rifilato al Genoa domenica sera al “Ferraris”. «È stato un periodo lungo e difficile – dice l’attaccante – ma ora voglio lasciarmi tutto alle spalle e lavorare per raggiungere il cento percento della condizione. Al fischio finale abbiamo vissuto momenti bellissimi: del resto ritrovarti sotto sul 3-1, pensare che stai per perdere la decima partita di fila con tutto ciò che ne consegue e poi riuscire a vincere 4-3 è straordinario. Questo successo serve per prendere fiducia nei nostri mezzi e continuare, sempre più uniti, a pensare alla salvezza». A Genova dieci partite fa, ma Trajkovski era ancora fuori per infortunio, il Palermo aveva fatto l’ultimo punto. E a Genova, con Trajkovski in campo, i rosanero sono tornati a fare punti, prendendone addirittura tre su un campo in cui persino la Juventus aveva perso. «Vedevo da fuori che eravamo mentalmente in difficoltà – racconta il macedone – e anche a Genova siamo finiti subito sotto e non riuscivamo a giocare. Dobbiamo credere nelle occasioni che ci capitano e fare di tutto per andarle a cogliere. È successo a Genova e deve continuare a succedere, ma dipende solo da noi». A Frosinone nello scontro diretto salvezza dello scorso campionato Trajkovski aveva realizzato il gol del 2-0 che ha chiuso la partita e prima aveva fatto gol solamente a risultato già acquisito con Frosinone, anche nella partita d’andata, e con l’Udinese. Questo suo quarto gol in campionato con la maglia del Palermo, all’esordio stagionale in A dopo l’infortunio è praticamente una scintilla per lui e per l’ambiente. Per Trajkovski perché sul suo tabellino personale in questa prima parte di stagione c’erano più referti medici, fra distorsione alla caviglia e frattura da stress al secondo metatarso del piede destro, che voti in pagella; per l’ambiente perché alzi la mano chi sul 3-1 per il Genoa credeva che sarebbe finita proprio così: con la squadra già a festeggiare sul 3-3 prima ancora di raggiungere la vittoria e la festa alle tre di notte con striscioni, fumogeni e cori all’arrivo del pullman della squadra. «I tifosi – dice Trajkovski – sono sempre un aiuto importante per noi. Speriamo che siano in tanti anche giovedì contro il Pescara». Già, perché adesso c’è forse la partita più difficile prima di chiudere il 2016: gli abruzzesi sul campo, a parte il 3-0 a tavolino contro il Sassuolo, non hanno ancora vinto una partita e stanno preparando la sfida del “Barbera” in ritiro a Roma. Il Palermo, dopo avere interrotto la striscia di nove sconfitte di fila, deve ancora infrangere il tabù “Barbera” dove non ha ancora ottenuto nemmeno un punto. «Più che partita molto importante – tiene a correggere Trajkovski – si tratta di una gara fondamentale perché se battiamo il Pescara possiamo avvicinarci all’Empoli (che gioca stasera sul campo dell’Atalanta). Non possiamo mollare proprio adesso. E io non voglio farlo: sto tornando a giocare e non voglio fermarmi ancora. Quando stavo recuperando dal primo infortunio che non era poi così grave e mi sono fatto male di nuovo non ci potevo credere. Ora devo solo pensare a lavorare fisicamente per stare sempre meglio». Tocca a Corini, adesso, trovargli il posto in squadra e sfruttare al meglio il ritorno in campo di Trajkovski. Lui ha già trovato la spalla ideale. «Con Nestorovski – dice – ci capiamo a meraviglia, parliamo la stessa lingua e a Genova mi ha fatto un assist perfetto»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.