“Forse ci si poteva pensare prima – scrive “La Repubblica” – forse se, il 10 novembre scorso, Maurizio Zamparini non si fosse lasciato trasportare dal suo istinto di mangia allenatore al Palermo, alla squadra e ai suoi tifosi si sarebbero potuti risparmiare tre mesi che hanno fatto di quella rosa la società zimbello del calcio italiano. Zamparini finalmente lo ha capito. Certamente in ritardo, ma almeno lo ha capito e alla fine è tornato a quello che era il punto di partenza. L’unico in grado di riportare serenità all’interno di un ambiente disorientato. Zamparini e Iachini si sono ritrovati, una rinnovata armonia che lascia sul terreno alcune vittime. Iachini ha, infatti, chiesto a Zamparini nessuna ingerenza nel suo lavoro. Quindi, addio ai consiglieri slavi del presidente, che non solo portavano i calciatori, ma volevano pure che venissero schierati. Quindi addio a Mijatovic, Lemic e Curkovic. Traballa anche la posizione di Manuel Gerolin, il diesse è attualmente in Argentina ma il suo addio sembra ormai scontato a beneficio di Dario Baccin che, in questi giorni è stato tra i consiglieri più ascoltati dal presidente. Iachini torna a Palermo con tutto il suo staff. Ci saranno anche Viviani e Giovanni Tedesco […]”.