Repubblica: “Torna Broh e ritrova il suo passato. Corini adesso ha un arma in più”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul rientro di Broh in occasione del match di sabato.
Nella campagna acquisti che ha stravolto la fisionomia del Palermo si può sicuramente considerare un colpo di mercato. Perché in pochissimi avrebbero scommesso che un giocatore considerato un esubero in C e ceduto in prestito sulle Alpi, il più lontano possibile, potesse tornare rigenerato dall’aria e dai globuli rossi della montagna. E, invece, Jeremie Broh, rientrato in punta di piedi questa estate dal Sudtirol, ha conquistato prima Baldini e poi Corini, che si è ritrovato in squadra un tuttofare del centrocampo, rivelazione della primissima parte del campionato e frenato solo da un infortunio.
Adesso, nel dopo Manchester, l’italo-ivoriano è pienamente arruolabile, proprio nel momento del bisogno. Proprio contro la sua ex squadra che lo ha rigenerato e in estate non lo ha riscattato dopo il dominio del girone A della serie C. Nessuno unisce doti fisiche e duttilità di ruolo, con quella capacità di dinamismo e inserimento che Broh ha esibito in diverse cavalcate palla al piede nelle due gare contro Perugia e Bari. Una di queste volate contro pugliesi è immortalata dalla foto che il giocatore nato a Parma da genitori ivoriani ha pubblicato sul profilo Instagram. Ed è una delle due volate con cui Broh aveva conquistato allenatore, compagni e tifosi, anche perché la seconda era arrivata all’ottantesimo minuto di una partita di grandissima intensità e soprattutto in una caldissima e inedita seconda giornata di campionato di agosto.
Eppure, Jeremie Broh, che era arrivato nel Palermo neopromosso in C nel 2020 dal Sassuolo, catapultato direttamente in campionato con alcune settimane di ritardo per la positività al covid, non aveva incantato nella sua prima esperienza in rosa. Con Boscaglia aveva alternato un impiego da titolare a partite da subentrante e lo stesso era avvenuto con Filippi, in una stagione dove non aveva mai lasciato il segno. È a questo punto che per Broh, sotto contratto con i rosanero fino al 2023, arriva la svolta. Si torna alla base, cioè a quel Sudtirol dove aveva già giocato una stagione e mezza in C, a vent’anni nella sua prima vera esperienza nel calcio professionistico. E il jolly della linea mediana, in montagna, ritrova se stesso: 36 presenze, che diventano 42 con la Coppa Italia, condite da 4 gol e tre assist. Con la matricola altoatesina che ammazza il campionato con 90 punti e appena 9 reti subite in 38 gare. Ma i bolzanini non riscattano Broh che torna alla base. E la base è una società che in quei giorni era un cantiere aperto, soprattutto nel centrocampo, che con l’arrivo di Corini viene rifondato da zero. Ma l’italo-ivoriano, sia nella Coppa Italia di luglio, che nelle prime due gare di campionato, contro Perugia e Bari, si è conquistato la fiducia di tutti. A Manchester ha ritrovato il sorriso dopo l’infortunio, ha spesso discusso, probabilmente in francese, con il nuovo compagno di reparto, il transalpino Claudio Gomes, con il quale formerebbe in campo un duo di grande dinamismo atletico. Ha pubblicato una sua foto con l’Etihad campus di Manchester alle spalle: “Amazing Experience”. Sabato, al “Barbera”, contro gli altoatesini il Palermo ha un Broh in più.