Repubblica: “Tifosi sconsolati: il baratro è vicino”

“La buona volontà non basta, soprattutto se restano i grandi limiti tecnici che sono stati il leitmotiv di questa stagione. Dopo le buone prestazioni con Napoli e Crotone i tifosi bocciano la squadra che è stata sconfitta dall’Atalanta e abbandonano le ultime speranze di salvezza. «Domenica ho notato un passo indietro rispetto alle ultime uscite di Lopez, soprattutto nelle prestazioni di molti singoli e nella gestione della palla — dice Davide Daidone, mediatore linguistico e culturale di 30 anni — La difesa è da film horror, ad eccezione di Rispoli che almeno si sacrifica, e il centrocampo sembra senza idee. Spesso giocano mal volentieri, come se già la testa fosse alla prossima stagione lontano da Palermo». È d’accordo anche Michele Calantropo, avvocato di 46 anni: «Partite come queste sono allenamenti per gli altri. Da un parte c’era una formazione che giocava a calcio e sapeva sempre cosa fare, dall’altra un gruppo di bravi ragazzi, professionisti per carità, ma inadeguati per la Serie A». Sul banco degli imputati finisce Jajalo. «È stato inguardabile, per non dire osceno — dice Daidone — non capisco come mai ancora la società punti su un giocatore senza alcuna visione di gioco e una tecnica imbarazzante. Ieri, dopo l’errore che ha spalancato la porta a Gomez, non ha neanche provato a rincorrere l’avversario». E tutti salvano Ilija Nestorovsky, sempre più beniamino della tifoseria. «Lotta, recupera, tira, quando non segna mette sempre il suo zampino. Se ne avessimo 11 in campo come lui adesso saremmo salvi, gioca come un veterano ed ha la stoffa da capitano. Peccato che Zamparini lo venderà al migliore offerente». Elogia l’attaccante macedone anche secondo Giuseppe Patrinostro, ingegnere di 30 anni, che critica duramente la presidenza: «La salvezza sarebbe un miracolo, dire compromessa sarebbe riduttivo. La società non esiste, ormai non sono neanche più bravi a rendere credibili le solite frasi di circostanza. Nessun progetto, nessun investimento, nessuna idea e tanta confusione: grazie per un decennio con tante soddisfazioni, ma è giunto il momento di cambiare proprietà. Anche se il timore di fare la fine del Venezia è sempre più vivo». E rincara la dose anche Calantropo. «Già a luglio insieme a un gruppo di tifosi fedelissimi, avevo pronosticato una stagione disastrosa. La squadra, che si era salvata per il rotto della cuffia grazie a sena
tori che sono andati tutti via e non sono stati rimpiazzati, non aveva proprio dove andare. In più abbiamo perso un allenatore come Ballardini che sa mettere bene le squadre in campo, anche se qui fallirebbero pure Mourinho e Capello». Secondo Daidone, invece, la salvezza non è mai stata un chiaro obiettivo. «Noi tifosi siamo inermi come un iceberg che va alla deriva. La squadra è della città e non di Zamparini e finché ci sarà lui non ci sarà speranza. Lo ringraziamo — prosegue — solo per averci ridato il calcio, ma adesso ciò che ci ha regalato ce lo sta strappando e con gli interessi. Vogliamo chiarezza sulla vendita della società, perché bisogna progettare il prossimo anno, senza Zamparini e con un piano all’altezza della quinta città d’Italia»”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.