“Pensano che sia stata una batosta che servirà a riportare tutti con i piedi per terra. Vedono così la sconfitta per 4-1, la quarta di fila in casa, i tifosi rosanero commentatori per “Repubblica”. «Nonostante il modo in cui è partito il Torino – dice Valerio Savino, impiegato – dopo il gol di Chochev ho pensato che avremmo portato a casa la prima vittoria in casa. Poi ho capito che il divario era netto e non avremmo avuto speranza. Non capisco come De Zerbi non abbia saputo leggere la partita: i granata facevano sempre la stessa cosa e liberavano sempre un uomo. Prima del gol di Ljajic era captata un’azione simile a quella che ci è costata la rete e l’allenatore non è intervenuto per prendere le giuste contromisure». A proposito del Ljajic, il tifoso della gradinata racconta la sua versione dei fatti. «Ci ha preso in giro facendo gesti che non sono degni di un campione – dice – a quel punto noi abbiamo intonato il coro “Delio-Delio” in ricordo degli schiaffi che il nostro ex allenatore Rossi gli ha rifilato a Firenze. Evidentemente però quegli scappellotti non gli hanno insegnato nulla». Troppo netto il divario fra Palermo e Torino per Federico Cusimano, consulente fiscale. «Contro questo Torino – fa notare il tifoso – era inevitabile che finisse così. La partita di lunedì sera ha messo in evidenza tutti i difetti del Palermo. La difesa è sembrata imbarazzante: non si può regalare a Ljajic così tanto spazio ed essere sempre in inferiorità numerica rispetto agli inserimenti degli avversari. Anche contro il Torino si è capito che questo per noi sarà un campionato di sofferenza». A proposito dei De Zerbi, il tifoso dice che il tecnico ha ancora bisogno di tempo per dimostrare tutto il suo valore. «Si intravede che è un ottimo allenatore – è la posizione di Cusimano – ma si affaccia per la prima volta su una realtà complessa come la serie A. E forse questo tipo di Palermo non è del tutto adatto alle sue idee. Se Zamparini se lo tiene a lungo, anche a costo di averlo in B in caso di retrocessione, può fare vedere a tutta Italia di cosa è capace. La cosa che conta adesso è riparare questa barca con il mercato di gennaio. Siamo destinati a subire contro tutti. Sono pessimista e spero proprio che i fatti mi diano torto». Una sconfitta frutto delle scelte di De Zerbi, invece, per Sacha Di Maria, imprenditore, che lunedì sera allo stadio con i figli Pietro, Giulia e Francesco. «Mi è sembrato un allenatore che si è montato la testa troppo velocemente – dice – Quando perdi umiltà e fai scelte che reputi nuove e vincenti perché sono il frutto delle tue idee e convinzioni arrivano batoste come quella subita contro il Torino. Se avessimo giocato come le altre partite, alcune vinte anche per episodi fortunati, va riconosciuto, non avremmo fatto questa brutta figura. Che c’entra che lasci fuori Goldaniga e Cionek che hanno fatto bene per Vitiello e Andelkovic che erano più lenti degli avversari? Chochev, al di là del gol, non ha fatto tanto meglio di Hiljemark quando gioca in mezzo al campo. De Zerbi ha voluto forzare delle scelte e gli è andata male». Il tifoso non nasconde la sua amarezza. «Cercare a tutti i costi la cosa nuova – dice – solo per fare bella figura e dimostrare che le sue idee sono vincenti non va bene. De Zerbi è famoso per il gioco d’attacco, ma noi siamo senza attaccanti. Al di là di Nestorovski, che ancora deve dimostrare tanto, non ci sono giocatori di categoria. Il Torino ha fatto la sua partita e De Zerbi contro ragazzi pieni di entusiasmo che fa? Mette Andelkovic che è adattato a sinistra e Vitiello che non giocava da un po’».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.