“Eugenio Corini riaccende le speranze, ma da solo non basta. In tre giorni la mano del neo allenatore bresciano si è vista e lo storico capitano della promozione e delle grandi stagioni del tutto esaurito al “Barbera” può riportare entusiasmo ad un ambiente che ne ha veramente bisogno, ma a gennaio questa squadra ha comunque bisogno di rinforzi di qualità ed esperienza. Dopo la buona prova di Firenze, che ha lasciato l’amaro in bocca, il giudizio positivo dei tifosi sul nuovo mister è unanime. «Chi ha visto la partita del Franchi ha notato subito come la squadra fosse messa bene in campo rispetto a quella di De Zerbi, ma restiamo tra i candidati principali per non retrocedere», dice Francesco Perconti, project manager di ventisette anni che, per 15 anni, ha avuto la tessera di abbonato tra Curva Sud e gradinata. «L’organico è modesto e senza interventi sul mercato anche un allenatore equilibrato come Corini potrebbe al massimo portare a una retrocessione dignitosa, la salvezza così sarebbe un miracolo», aggiunge. Più ottimista, invece, l’avvocato trentenne Francesco Lo Presti: «Domenica ho intravisto l’inizio di un percorso intelligente. De Zerbi si ostinava a chiedere un gioco spregiudicato con una squadra debole, con la Fiorentina invece i rosa erano più coperti e cercavano il contropiede. Secondo me il Palermo non ha nulla di meno rispetto alle dirette concorrenti cioè Crotone, Pescara ed Empoli». Ed è d’accordo anche Francesco Manzo. «La squadra con Corini, nonostante le assenze pesanti del miglior Gonzalez, Diamanti e Bruno Henrique, è cambiata dal punto di vista tattico e di approccio alla gara – dice il bancario – ma soprattutto, l’ex capitano è una delle bandiere a cui il tifo è affezionato e la scelta di chiamarlo come allenatore e la prima prestazione di ieri hanno dato speranza a una tifoseria da tempo scoraggiata». Ad Antonio Porretto, ventisette anni, è piaciuta molto la scelta di mettere Quaison accanto a Nestorovski: «Il primo è abile negli inserimenti e il secondo nelle sponde e non a caso l’azione del mancato rigore è venuta proprio da questo schema», dice il giovane che, per la prima volta da quando era piccolo, ha deciso di disertare la tribuna Montepellegrino. «Forse Corini non avrà una grande esperienza da allenatore, ma nella mente del tifoso evoca i momenti più felici e, soprattutto, il concetto di organizzazione», aggiunge. Ma tutti concordano sul fatto che un nuovo allenatore, sebbene amatissimo dalla piazza, da solo non basti per risollevare la squadra dal pantano della retrocessione. «A gennaio abbiamo bisogno di un acquisto per reparto, su tutti il famoso regista di cui Corini è stato il miglior esempio e un punta da affiancare a Nestorovski», dice ancora Manzo. E c’è pure chi ci scherza su come Giuseppe Graziano: «Per risolvere i problemi di questa squadra Corini dovrebbe tornare indietro nel tempo e scendere di nuovo in campo con la maglia rosanero – dice il barbiere di ventotto anni– Abbiamo giocato meglio ma per salvarci a gennaio serve davvero qualche acquisto di qualità. La strada però è quella giusta. Corini ci ha ridato quella speranza che non avevamo più»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.