“Un punto che vale tanto quanto la possibilità di giocare un altro anno in serie A. Commentano così il pareggio del Palermo a Firenze i tifosi rosanero. «Quello contro i viola – dice Rita Ferrante, istruttrice in corsi di avviamento allo sport – è un pareggio preziosissimo. La Lazio ha fatto il suo dovere battendo il Carpi e sarebbe stato davvero un peccato non riuscire a sfruttare la probabile sconfitta degli emiliani. Adesso la salvezza è davvero a portata di mano e credo proprio che l’anno prossimo giocheremo ancora in serie A. C’è stato un momento del campionato in cui ho avuto paura che non ce l’avremmo fatta. La squadra non giocava e la classifica ci condannava. Se ripenso a quello che abbiamo passato mi torna la paura, ma meno male che domenica prossima finisce il campionato e potremo festeggiare la salvezza». La tifosa è contenta anche per il via libera alla vendita dei biglietti per lo stadio dopo le ultime restrizioni. «Così la squadra potrà essere applaudita – dice – ma poi deve iniziare la rifondazione: vorrei che si ripartisse da zero. Nuovi soci, nuovo allenatore e nuovi giocatori. Fra i pochi che vorrei rivedere l’anno prossimo c’è Vazquez, ma so bene che lui sarà proprio il primo a partire». Si dice stupito dal Palermo Ferdinando Piccoli, musicista. «Il pareggio era l’unico risultato auspicabile alla vigilia – dice il tifoso – ma la realtà delle forze in campo poteva fare temere il peggio. Abbiamo sofferto poco, anche se un paio di distrazioni potevano costarci carissimo. Non abbiamo mai tirato in porta, ma l’importante era non perdere. Ora il nostro destino è nuovamente per intero nelle nostre mani. L’Udinese che ospita il Carpi in casa non vorrà chiudere con una sconfitta e noi affrontiamo un Verona già retrocesso, e senza Toni, ma del quale c’è sempre poco da fidarsi. Se non dovessimo fare risultato meriteremmo davvero di retrocedere. Il fatto di lottare per la salvezza due volte negli ultimi tre anni dovrebbe fare riflettere Zamparini». Parla con un filo di voce per quanto ha urlato a Firenze Mattia Di Lorenzo. «Con il senno di poi – dice lo studente – il pareggio era il risultato più logico, ma vi assicuro che dallo stadio ogni volta che la Fiorentina provava ad avvicinarsi alla nostra area faceva paura. Poi gli svarioni di Gonzalez e Rispoli mi hanno fatto perdere dieci anni di vita. Ora spero che mi torni la voce, anche se sono pronto a perderla nuovamente domenica prossima. Contro il Verona la squadra ha bisogno di noi. Dimentichiamoci tutto quello che è successo in passato e pensiamo solamente a sostenere i ragazzi: devono salvare la nostra serie A»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.