“Questo Palermo, complice il livello del campionato, può puntare alle prime posizioni, ma sul ritorno nel breve periodo del tifo allo stadio il popolo rosanero si divide. La netta vittoria all’esordio contro lo Spezia ha fatto ritrovare ai tifosi l’ottimismo che mancava dai mesi. «Tutto sommato questa squadra è attrezzata anche per la prima posizione, come dicono i addetti ai lavori e i bookmaker – dice Federico Nuzzo, avvocato di 30 anni –. Sabato ho visto dei giocatori molto meno spaventati, forse perché giocano in una categoria inferiore, abbiamo dominato e si vede che tutto l’ambiente sta meglio, il campionato di B è lungo e bisogna lottare, ma nel bene o nel male ci divertiremo». Un bicchiere che, tuttavia, resta mezzo pieno. «Ero in curva Nord, ma dopo 12 anni non ho rinnovato la tessera come tutti i fedelissimi del mio gruppo – dice ancora Nuzzo – nel mio caso ha influito il fatto che si giochi di sabato e anche la politica degli abbonamenti scelta dalla società, la differenza tra i vecchi e i nuovi abbonati è appena 15 euro, ma penso che vincendo il tifo tornerà».
Non va più allo stadio, dopo vent’anni di abbonamenti, Simone Cappello, avvocato di 36 anni, che negli anni ha occupato un seggiolino fisso i tutti i settori: dalla curva alla gradinata fino alla tribuna. «Due anni fa ho giurato di non mettere più piede al “Barbera” finché Zamparini resta in sella». Anche lui però è ottimista per la stagione. «Tedino è estremamente preparato, il suo lavoro si è visto, c’è una filosofia di gioco. Quest’anno la serie B ha un tasso tecnico povero, i due macedoni sono fuori categoria ed è chiaro che l’obiettivo è la promozione, insieme a squadre come il Pescara di Zeman, il Perugia e il Frosinone», dice ancora Cappello, che sottolinea anche i punti deboli della rosa: «Temo per i rincalzi, molti giocatori non conoscono la categoria e poi c’è il problema dei nazionali, che poteva essere risolto con un mercato migliore». Ma nell’anno del record negativo di abbonamenti dell’era Zamparini, c’è anche chi è rimasto fedele, malgrado il clima di contestazione, sposando la scelta dei duemila che hanno rinnovato la tessera. «Anche quest’anno ho rinnovato il mio posto, la fede va oltre la categoria, la squadra va sostenuta e i colori difesi, uno stadio vuoto non aiuta di certo di i giocatori che devono essere lucidi mentalmente», dice l’avvocatessa Giada Dalleo, sicura del fatto che i tifosi in protesta riempiranno lo stadio, quando i tagliandi saranno messi in vendita per pochi euro. «Anche io non tollero più Zamparini, ma non sarà un presidente ad allontanarmi dalla squadra», dice ancora Dalleo. Per il resto la super tifosa si unisce al coro degli ottimisti per le prime uscite positive della squadra di Tedino. «La squadra è quadrata, ma la vera sorpresa è Tedino, non vedevo una difesa così attenta dai tempi di Iachini – dice l’avvocatessa – poi mi piace molto Coronado, che per alcuni aspetti ricorda Franco Brienza. È presto per fare pronostici, ma la squadra è attrezzata per la B, che resta un campionato difficile. Se però manteniamo questa linea di gioco possiamo puntare ai primi posti».
Ma c’è anche chi non si fa tante illusioni dopo la prima partita. «Il campionato cadetto è molto duro e ci sono parecchie squadre di buon livello e altre con organici ben più esperti e attrezzati del nostro. Su tutte Pescara, Perugia ed Empoli, che hanno molti giocatori di categoria più preparati rispetto ai nostri giovani – dice Francesco Perconti, project manager di 27 anni, che sabato era in curva Nord – È presto per lasciarsi andare a facili entusiasmi, ma è innegabile che i segnali positivi però ci siano, dopo il gol di Nestorovski ho visto uno spogliatoio che esultava compatto, un sintomo di un gruppo affiatato»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.