Repubblica: “Tentò la scalata anche per il Palermo. Mancini si aggiudica il bando, il Catania intravede la luce”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Catania ormai prossimo a passare nelle mani di Mancini, l’imprenditore che tentò la scalata anche per il Palermo.
Da una morte certa ad una speranza di sopravvivenza: in attesa che il tribunale fallimentare lo ratifichi il Catania riparte da Benedetto Mancini, classe 1965, romano e amministratore unico della Fc Catania 1946 srl (costituita lo scorso 3 Marzo) aggiudicataria del ramo calcistico del fallito Calcio Catania. Allo scoccare delle 14 di ieri, i curatori fallimentari, preso atto della conformità dell’offerta d’acquisto delle clausole previste dalla procedura di licitazione privata (in particolare dell’adeguamento alla soglia di 500 mila euro del capitale sociale) e in assenza di altri competitor, hanno escluso di dover ricorrere a una gara e rimesso gli atti al giudice delegato per i crismi dell’ufficialità. Il versamento degli ulteriori 375 mila euro (ad integrazione dei 125 di cauzione), dovrà avvenire entro la data di stipula dell’atto pubblico di trasferimento. Mancini intende fare tutto da solo, senza altri soci, con un progetto calcistico in stile Atalanta (statuto ed oggetto sociale della Fc Catania 1946 srl sono simili a quelli del club bergamasco). L’obiettivo è quello di centrare i play-off quest’anno e puntare alla serie B già dalla prossima stagione. Ma impegnativi ed onerosi step lo attendono da subito: tra fideiussione a garanzia del debito sportivo di 2,8 milioni periziato dal tribunale, oneri di iscrizione al prossimo campionato (anche in termini di ulteriore aumento del capitale sociale), la società amministrata da Mancini dovrà sostenere un impegno finanziario considerevole.
Senza trascurare il nodo Torre del Grifo, cespite assorbito dalla procedura fallimentare, ed il cui destino rimane incerto. «Ho fatto quanto richiesto dal tribunale – ha detto Mancini – adesso voglio parlare con i fatti». I dubbi tuttavia legittimamente permangono, nel curriculum dell’imprenditore romano ci sono infatti numerosi flop, all’esito dei tentativi andati a vuoto per l’acquisizione di altre società sportive, come Latina, Siena, Catanzaro, Taranto, Palermo. Rumorosi scivoloni, di cui Mancini ha provato a giustificarsi dicendo di essere stato sempre truffato. Sarà questa la volta buona in cui riuscirà finalmente a mantenere le promesse, oppure anche Catania si aggiungerà alla lunga blacklist? In ogni caso, l’esito dell’aggiudicazione è una sonora sconfitta per l’imprenditoria catanese, sorda e del tutto indifferente alle sorti del glorioso club, al di là delle insignificanti ed illusorie dichiarazioni di facciata, propinate tramite compiacenti canali social. Oggi c’è Mancini, e il Catania deve farselo bastare, perché il futuro nel calcio professionistico rimane appeso a un filo e il finale è ancora tutto da scrivere. Nel pomeriggio di ieri l’imprenditore romano ha incontrato la squadra a Torre del Grifo, mentre questa sera (calcio d’inizio alle ore 21) sarà presente al “Massimino” per assistere a Catania-Campobasso. Si prosegue con Maurizio Pellegrino (anche se logorato e tentato dal farsi da parte) e Francesco Baldini, artefici del miracolo Catania. Ma, ribadiamo, del domani non v’è certezza.