“A pensarci bene, questo Palermo – Novara che si gioca oggi al “Barbera” e che certo non ha una tradizione da epopea se non si vuole tornare indietro agli anni di Piola, ha una serie infinita di temi. Quelli immediati che saltano agli occhi sono evidenti: il ritorno di Eugenio Corini a Palermo: «Ho visto una sua intervista – racconta Tedino – e mi ha fatto venire la pelle d’oca. È stato capitano in una grande piazza come Palermo e in campo bastava un suo sguardo perché tutti sapessero cosa fare». Ma, Corini a parte, i rosanero sono alla ricerca della vetta perduta dopo il posticipo vinto dall’Empoli contro l’Entella. E inoltre c’è la presenza di Francesco Di Mariano alla guida dell’attacco del Novara con il conseguente derby del cuore dello zio Totò Schillaci. Questi, appunto, i più evidenti ma la sfida di oggi ha tanti altri temi che fanno di questa partita una gara da non perdere. Anzi, se vogliamo dirla tutta, di una gara da vincere. Anche a Frosinone il Palermo non ha giocato male e per larghi tratti ha fatto meglio degli avversari. Ma dalla Ciociaria i rosa sono tornati soltanto con un pareggio. Il sesto dall’inizio del campionato. «Ma chi ha visto le partite con Parma e Frosinone – dice con orgoglio Tedino – credo sia rimasto soddisfatto delle nostre prestazioni. Non credo che quello del gol sia un problema. Il Palermo crea occasioni ». Dire che la formazione rosanero è affetta da “pareggite” potrebbe essere affrettato, ma a prescindere dalle definizioni che si possono dare, la squadra rosanero deve scrollarsi questo senso di incompiuto che si porta dietro. Questa sensazione di un qualcosa che manchi per fare il vero salto di qualità che poi, in termini oggettivi, significa far punti e soprattutto assestarsi nelle zone che valgono la promozione. «Ci dobbiamo guadagnare tutto passo dopo passo – dice Tedino – È vero che non siamo al massimo, ma abbiamo avuto una strada un po’ tortuosa ed è come se avessimo gettato via quattro o cinque settimane di lavoro». Zamparini però è contento così. Ribadisce che il Palermo vincerà il campionato con dieci punti di vantaggio. Ma, in attesa di capire quello che avverrà nella stanza dei bottoni, al tifoso – quei pochi che vanno allo stadio e quei molti di più che attenti alle vicende societarie disertano il “Barbera” seguendo a distanza la squadra di Tedino – non resta che concentrarsi sulle vicende del campo. Tedino, soprattutto in virtù dell’assenza di Bellusci, cambia ancora il Palermo e schiera la difesa a quattro con Rispoli e Morganella esterni, Cionek e Struna centrali davanti al portiere che sarà ancora Pomini per il perdurare delle non perfette condizioni fisiche di Posavec. Nel centrocampo a tre Gnahorè, Jajalo e Chochev alle spalle di Coronado che agirà a supporto della coppia d’attacco che, salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe essere tutta macedone con Nestorovski e Trajkovski. L’alternativa potrebbe essere vedere La Gumina in un confronto tutto palermitano tra Nino e Francesco Di Mariano. «Abbiamo provato diverse soluzioni – spiega Tedino – e soprattutto stiamo cercando il modo di portare un maggior numero di giocatori possibile in una determinata zona del campo. Giocherà chi è più fresco e chi si trova nelle migliori condizioni psicofisiche, ma quello che conta sarà il modo con il quale approcceremo la gara». Certo è che l’avversario che arriva oggi al “Barbera”, insieme ai temi dei quali si è detto, ha dalla sua un buon momento di forma concretizzatosi nelle due vittorie di fila che hanno portato il Novara in una ottima posizione nella cortissima classifica del campionato di serie B nella quale tra la prima e l’ultima ci sono solo dieci punti”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”