Repubblica: “”Supercazzole” in quantità infinita. Almeno Baccaglini…”

Tanti dubbi e pochissime anzi zero certezze. Questo è quello che ha lasciato in eredità la conferenza stampa di ieri che ha visto come protagonisti i nuovi dirigenti del Palermo calcio. Non si possono chiamare proprietari perché non lo sono, ma a breve si dovrebbero conoscere i nomi. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” proprio su questo argomento:

“Delle statue di sale dalle quali tirare fuori poco o nulla, impegnate in una serie infinita di «non sappiamo» o «non possiamo dire», intente a propinare all’auditorio una quantità infinita di “supercazzole” che, al confronto, la conferenza stampa di Paul Baccaglini del marzo del 2017 era stata una lezione di chiarezza. Un primo incontro con la stampa cittadina e, di conseguenza, con i tifosi che doveva servire a fugare i dubbi sull’intera operazione. E che invece, se possibile, li ha aumentati a livello esponenziale. Non uno degli interrogativi sulla trattativa ha trovato risposta in quella che è stata una formale – quanto sostanziale lo vedremo in futuro – uscita di scena di Maurizio Zamparini dopo oltre sedici anni di vita in rosanero. Zamparini che, al confronto degli altri, è sembrato un gigante sostenendo almeno quelle che sono le sue verità. Ma Zamparini almeno ha avuto la presenza di spirito di uscire a testa alta. Un atteggiamento che invece non si è visto da chi ne ha raccolto il testimone dopo che l’imprenditore, anche per lanciare un messaggio che avesse un suo significato simbolico, si è alzato e ha lasciato al tavolo gli altri intervenuti. Rino Foschi, che è il trait d’union tra vecchia e nuova società, David Platt ex bandiera del calcio inglese che non si è capito bene che ruolo avrà nel nuovo Palermo. Clive Richardson che dovrebbe essere – ma il condizionale è d’obbligo, visto che nemmeno il Ceo di Global Futures Sports & Entertainment ha detto a chi appartiene il Palermo – il nuovo patron rosanero. James Sheehan, che sembrava il bodyguard di Richardson e che invece si è scoperto essere un suo socio. Maurizio Belli, l’advisor che ha condotto la trattativa e che ha dato l’impressione di conoscere molto delle risposte che non sono state date ieri anche se è sembrato in difficoltà quando gli è stato chiesto come mai un suo socio in Financial Innovations figurasse nell’organigramma di una delle società di Richardson”.