L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato il pari maturato ieri al “Barbera” tra Palermo e Pescara:
“Il Palermo aggancia il Frosinone e se il campionato fosse finito ieri sarebbe in serie A in virtù degli scontri diretti favorevoli ai rosa. Detto così ci sarebbe soltanto da sorridere, ma dietro l’1 a 1 contro il Pescara ci sono mille ombre oltre alle luci del secondo posto in classifica. Perché, se al “Tardini” il Parma si è sbarazzato nettamente del Frosinone, al “Barbera” il Palermo contro il Pescara, oltre a non essere andato oltre il pareggio, ha soprattutto giocato una brutta partita rischiando anche la sconfitta. Pomini ci ha messo una pezza sfoderando una gran parata sul calcio di rigore tirato da Brugman.Una partita che, come in una strana contemporaneità a distanza, i rosanero hanno giocato al “ Barbera” tenendo d’occhio quello che avveniva a Parma e che rimbalzava sul tabellone elettronico dello stadio. Così, con l’ 1 a 0 del Parma arrivato al diciassettesimo e lo splendido gol di Coronado che al ventiquattresimo ha dato il vantaggio ai rosa, sembrava si stesse ritagliando il sabato perfetto. È durato poco perché già a cinque minuti dalla fine del primo tempo, mentre il Parma raddoppiava, è arrivato il pareggio del Pescara con il tiro di Valzania deviato da Chochev. Prologo di quella che sarebbe stata la ripresa tutta di marca abruzzese. « L’errore è stato mio che non ho saputo preparare al meglio la partita – ha detto a fine gara Tedino provando a fare da parafulmine per giustificare la prova incolore della squadra – Mi devo assumere le mie responsabilità perché abbiamo sofferto sotto l’aspetto psicologico e sotto quello tattico. Il fatto che squadre come Parma, Perugia e Bari si stanno facendo sotto non è comunque una novità. Del resto queste formazioni non avevano iniziato il campionato per fare le vacanze».Certo è che però adesso il Parma – che in due gare di fila ha battuto Palermo e Frosinone – è a due punti dai rosanero.E sarebbe potuta andare anche peggio se Pomini non avesse parato il rigore di Brugman, se Pettinari non avesse calciato alto e se il Pescara avesse concretizzato l’ottimo secondo tempo nel quale il Palermo è vistosamente calato. Una squadra che, spentosi Coronado «che – dice Tedino – è stato sostituito perché ha chiesto il cambio e non perché sono rincoglionito improvvisamente » si è spenta dietro il brasiliano. Con Nestorovski, fischiato dal pubblico, in giornata no, con un attacco che, nonostante fosse a tre punte, raramente è stato pericoloso e con una difesa che ha sofferto. Alla fine resta il secondo posto che però, come è ovvio, non può soddisfare completamente Tedino. « Non ci penso perché mancano ancora otto partite alla fine del campionato». Dice Tedino. Otto giornate che saranno una lunga volata che premierà le prime due e rimanderà ai play- off le altre. « Da qui alle fine – dice il tecnico rosanero – non ci saranno più partite facili. Nella zona salvezza così come in quella promozione vincerà chi avrà la bava alla bocca. Noi dobbiamo guarire in tempi veloci». Sì, magari già da sabato prossimo quando al “ Barbera” arriverà la Cremonese”.