Repubblica: “«Sul caso Parma tifo per la verità». Parola di giudice”
“È stato identificato come il giudice tifoso il magistrato palermitano Mario Conte, ma a spingerlo a scrivere la lettera aperta al presidente del Coni Giovanni Malagò è stato soprattutto il suo carattere da sportivo. Conte allena la nazionale di basket magistrati, è appassionato di sport, ex arbitro e docente di scienze psicologiche, pedagogiche e della formazione all’università di Palermo. «Non era certo mia intenzione fare valere il ruolo da giudice quando ho scritto a Malagò – dice Conte – il mio era un post da cittadino amante dello sport. Sono convinto che il presidente del Coni avrebbe risposto comunque perché quando ho parlato con lui ho capito che ha apprezzato il garbo che ho cercato di utilizzare. La vicenda ha avuto un’eco forse eccessiva . Ho sempre sostenuto da cittadino che lo sport è strumento meraviglioso per combattere la criminalità, meglio avere le palestre affollate che sapere i ragazzi per strada». A proposito della vicenda Frosinone che martedì conoscerà l’esito dell’appello, Conte spiega che quando si entra in cose così tecniche è difficile pronunciarsi. «Noi tifosi – dice il giudice – abbiamo l’idea che la giustizia umana e sportiva sia simile a quella divina, ma non è così perché si forma nelle aule e segue binari ben precisi. Sul caso Frosinone bisognerà vedere come si svolgerà il ricorso in appello e non voglio minimamente interferire. Ho sempre detestato dare giudizi senza conoscere carte. Altro è dire che nella parte finale del campionato si sono aperti scenari poco edificanti per gli amanti dello sport in genere, non solo per gli addetti ai lavori. E questo non fa certo bene al calcio. Speriamo che tutto possa essere ricondotto nei termini della correttezza». Il suo intervento è stato apprezzato da tantissimi sportivi e tifosi. «Molti mi hanno ringraziato – ammette Conte – non credo sia una cosa così comune che il numero uno dello sport italiano chieda scusa a una città intera dopo un intervento di critica fatto in maniera costruttiva in un momento storico in cui si urla per rivendicare anche cose giuste. Dico sempre a mio figlio quanto è importate perdere per assaporare il gusto della vittoria. Non è facile fare accettare ai giovani le regole quando lo sport che è il paradigma della vita ti fa capire che a volte possono essere ammesse storture». A proposito della vicenda Parma, per Conte l’importante è che si accerti la verità. Non per il Palermo ma per il senso più alto della giustizia sportiva. «Credo che la cosa migliore – spiega – sia lasciare lavorare la giustizia sportiva e la procura federale che stanno già facendo il loro lavoro. La giustizia sportiva ha la fortuna di essere più rapida e ha strumenti di indagine più penetranti rispetto alla giustizia ordinaria a proposito dell’approccio immediato ai fatti. È chiaro che la speranza di noi tifosi sia che venga fatta luce per valutare cosa sia accaduto. Un processo che non accerta non è bello. Ma giustizia farà il suo corso»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.