Repubblica: “Suicida l’ex capo dei gip: «L’indagine non c’entra»”
L’edizione odierna di “Repubblica” scrive un articolo a proposito del suicidio del giudice Cesare Vincenti. Ecco quanto si legge in un estratto:
“E’ uscito di casa in tuta e scarpe da ginnastica blu, è salito di due piani, ha aperto la finestra del vano scale e si è lanciato dal quinto piano del palazzo di via Rapisardi in zona Libertà. Senza lasciare una lettera, senza un cenno diverso dal solito rivolto alla figlia, in quel momento l’unica in casa con lui. Si è tolto la vita così l’ex presidente dell’ufficio gip di Palermo Cesare Vincenti, ieri poco dopo le 11,30 in una normale mattina da neopensionato. Aveva lasciato la magistratura il 19 giugno per raggiunti limiti di età dopo essere stato presidente dell’ufficio gip, prima ancora presidente della sezione misure di prevenzione e negli anni Novanta sostituto procuratore generale sempre a Palermo. Sposato, aveva tre figli, due maschi e una femmina. Con il primogenito Andrea era stato indagato un anno fa per la vicenda della talpa a palazzo di giustizia nell’inchiesta del crac del Palermo. Vincenti aveva ricevuto un avviso di garanzia per la fuga di notizie relativa alla richiesta di misure cautelari nei confronti di Maurizio Zamparini e per una presunta corruzione legata al figlio Andrea (anche lui indagato), messo a capo del comitato etico della fallita Us Città di Palermo creato dall’ex presidente rosanero Giovanni Giammarva. Ma per la famiglia l’accusa di aver avvisato Zamparini di un possibile arresto in cambio dell’incarico per il figlio a capo del comitato etico del club rosanero non ha avuto alcun peso nella decisione di suicidarsi. Il giudice soffriva di depressione da oltre un anno ed era seguito da uno specialista. L’avvocato Paolo Grillo, a nome di tutta la famiglia, ha sottolineato che «l’indagine di Caltanissetta che lo riguardava non ha avuto alcun peso nella decisione del presidente. Era sereno e sicuro di essere innocente, esattamente come il figlio Andrea». La notizia della morte del giudice Vincenti ha gettato nello sconforto tutto il palazzo di giustizia. Solidarietà e vicinanza sono arrivate dai colleghi dell’ufficio gip, dei magistrati della procura, dei giudici del tribunale e della corte d’appello. Solidarietà e vicinanza alla famiglia arriva anche dall’Ordine degli avvocati e dalla camera penale di Palermo. Le indagini sul suicidio sono affidate ai carabinieri della compagnia San Lorenzo, coordinati dal sostituto procuratore Federica La Chioma. Subito dopo la tragedia, sono arrivati in via Rapisardi il procuratore Francesco Lo Voi, il questore Renato Cortese e il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti. Presenti anche il comandante provinciale dei carabinieri Arturo Guarino e il comandante del reparto operativo Mauro Carrozzo. Il pm nelle prossime ore deciderà se disporre l’autopsia. I carabinieri hanno acquisito le immagini dell’impianto di videosorveglianza del palazzo”.