L’edizione odierna di “Repubblica” parla dello stop delle coppe europee. Alla fine la Uefa s’è arresa. Di fronte all’effetto domino della sospensione dei principali campionati europei, innescato dallo stop della Serie A, il governo continentale del calcio ha rinviato (a quando non si sa) le partite Champions ed Europa League in programma la prossima settimana – scrive il quotidiano -. Una decisione tardiva e troppo timida che segue l’aumento dei casi di coronavirus fra giocatori e staff, con conseguenti quarantene. Solo in Italia, dopo Rugani della Juventus, sono risultati positivi il viola Vlahovic e cinque della Sampdoria: Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina e Thorsby, oltre al medico sociale. Stanno bene, ma non è questo il punto: il calcio non può più andare avanti. Degli Europei la Uefa discuterà martedì. E sarà già tardi, visto il ritmo con cui il contagio si diffonde. Saranno collegate in videoconferenza le 55 federazioni europee del calcio, il sindacato internazionale dei calciatori Fifpro, l’Eca che raggruppa parte dei club e la European League. Sposando la proposta della Lega di Serie A, l’associazione delle 26 leghe nazionali chiede che appena possibile (il sogno è fine aprile) si torni a giocare campionati nazionali e coppe per club. Gli Europei, in calendario dal 12 giugno al 12 luglio, dovranno essere spostati. Due ipotesi: in autunno, in una parentesi dei campionati, o nell’estate del 2021, facendo slittare il mondiale per club della Fifa (che, giusto ieri, ha ufficialmente liberato i club dall’obbligo di lasciar partire i convocati per gli impegni delle Nazionali di marzo e aprile). Lo slittamento degli Europei produrrà un danno economico complessivo stimato informalmente alla Uefa fra i 300 e i 400 milioni di euro. Oltre alle partite già rinviate, con la decisione di ieri della Uefa in Champions saltano Bayern-Chelsea e Barcellona-Napoli. In Europa League sono sei le gare della prossima settimana cui trovare una data. Insieme i due tornei valgono oltre 3,5 miliardi.