L’edizione odierna di “Repubblica” parla del grande derby di Sicilia che si giocherà stasera.
A Torre del Grifo nessuno si fida del Palermo ferito – scrive il quotidiano -, anzi il livello di concentrazione si innalza. Da domenica scorsa alle 18.30, mentre il pullman sociale lasciava Vibo Valentia in direzione Catania, il gruppo rossazzurro è accomunato da un unico pensiero: vincere il derby e regalare ai tifosi un momento di gioia sportiva.
A cercare la giusta chiave di volta ci pensa il tecnico Peppe Raffaele, oggi in silenzio stampa (così come tutto il Catania) ma netto nelle esternazioni rassegnate nel post Vibonese. «Abbiamo una partita fondamentale per noi e per la città, e dobbiamo dare il 200 per cento per vincere – dice l’allenatore rossazzurro – Abbiamo bisogno di trovare la vittoria, e farlo nel derby sarebbe benzina per noi e tutto l’ambiente, sappiamo quanto ci tiene la città. Il Palermo ha ventiquattro giocatori all’altezza della situazione, e le loro assenze verranno assorbite dalla bontà dell’organico». Dopo quattro partite senza successi (anche se tre sono state disputate fuori casa), il Catania sa di non poter sbagliare.
Non se lo scorderà mai il suo battesimo in panchina Giacomo Filippi. Anche se questa sera probabilmente non avrà nemmeno il tempo di pensare al debutto sulla panchina rosanero dopo l’esonero di Roberto Boscaglia. Troppo importante il derby Catania-Palermo che si giocherà stasera alla 20,30 al ” Massimino” per pensare a sé stessi. I rosanero, infatti, rischiano di scivolare via dalla zona play- off dopo due sconfitte di fila. «Siamo concentrati e determinati – dice Filippi – nel corso della stagione abbiamo alternato prestazioni buone ad altre meno. E su queste carenze dobbiamo lavorare. Solo portando fatti concreti potremo uscire da questa situazione. Anche durante gli allenamenti è capitato spesso che abbiamo alternato momenti di intensità altissima, sia tecnico tattica che fisica, ad altri decisamente meno intensi. Credo nei valori di questa squadra e penso che siamo ancora in tempo per fare bene».