Repubblica: “Stadio bianconero: «Noi, tifosi rosa ospiti a casa nostra»”
“«Ma come potrei tollerare il fastidio di sentirmi ospite in casa mia?». Se lo chiedeva a poche ore dall’inizio della partita un tifoso del Palermo, “Vitogol” il suo nickname, abbonato al “Barbera”, che ieri ha preferito rimanere a casa a guardare la partita in televisione piuttosto che andare allo stadio in mezzo ai tifosi della Juventus. Già perché ieri pomeriggio il “Barbera” era tutto, fuorché lo stadio dove il Palermo gioca le sue partite in casa. La vecchia gradinata, la curva sud e parte della tribuna, oltre che ovviamente il settore ospiti, offriva uno strano colpo d’occhio cromatico con il bianconero prevalente. Il tifoso rosanero, attraverso il suo blog sul sito forzaplermo.it, si è fatto portavoce di quella che per molti tifosi del Palermo ieri è stata una scelta quasi obbligata, al di là dei prezzi alle stelle (un biglietto di curva costava 40 euro) che non hanno però fermato i bianconeri palermitani e siciliani. «Come avrei potuto non sentire gli insulti — scrive Vitogol — che partivano dalla gabbia ad ogni rinvio del nostro portierino. Ma che ci andavo a fare?». Il tifoso, che ieri sera ha ospitato sul divano di casa il cognato juventino («vieni a vedere la partita, ma almeno porta qualcosa di tipico: bagna cauda e gianduiotti» ha scritto) ha reso l’idea a chi non avesse visto la partita di ieri, del clima che si respirava allo stadio. Dei poco meno di trentamila tifosi presenti ieri la maggior parte non aveva alcun timore di sorta nel sventolare qualcosa di bianconero. Proprio come fanno i tifosi della Juventus in casa allo Stadium. «Non ho mai visto così tanti tifosi bianconeri nemmeno quando sono andata a Torino — dice con soddisfazione Valeria, tifosa della juve facilmente riconoscibile per le guance truccate di bianconero — sono di Licata e sono qui con il mio ragazzo che tifa Palermo: ha detto che se vinciamo non mi parla più. Per fortuna riesco sempre a farmi perdonare, perché la Juve è troppo forte». I tifosi bianconeri di Palermo si possono dividere in due categorie. Quelli che lo sono diventati perché da piccoli i rosanero erano lontani dal massimo campionato e i loro figli. «Sono nato nel 1978 — dice Giovanni Denaro, commercialista — sono allo stadio con la mia fidanzata, che tifa Palermo, e mio fratello, pure lui juventino. Quando ero piccolo i rosanero manco esistevano. E la Juve vinceva tutto, era ovvio che diventassi bianconero». I bianconeri più piccoli sono cresciuti con l’esempio casalingo dei propri genitori. «Mio padre è juventino — dice Alberto, 16 anni — simpatizzo per il Palermo, ma la Juve è la Juve. Guardavamo le partite insieme con mio padre e porterò questa passione dentro di me per sempre». Sugli spalti c’erano tutti e ventinove i club ufficiali siciliani della squadra piemontese: c’era lo Juve club di Bagheria, quello di Partanna, Licata, Alcamo, Enna, Barcellona Pozzo di Gotto e Messina solo per citarne alcuni. Tutti in festa per la loro squadra del cuore e consapevoli che, anche al ritorno a Torino, la Juventus giocherà in casa”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.