“Stadio ai rosa, Sala delle Lapidi frena”
L’edizione odierna di “Repubblica” parla della questione stadio in casa Palermo. Per il consiglio comunale – si legge – prima di concedere il diritto di superficie e la proprietà del Barbera al Palermo bisogna capire le potenzialità del club e verificare il progetto. «Per ora è tutto un libro dei sogni – dice il presidente del Palermo Dario Mirri – se non c’è il diritto non si può andare in banca e non si possono fare progetti concreti ed esecutivi. Stadio e centro sportivo al momento sono nei nostri desideri. Tutta la parte esecutiva arriverà in un secondo momento». Di segno esattamente opposto il parere del vicepresidente del consiglio comunale Giulio Tantillo. « Lo stadio è della città – dice Tantillo – è fin troppo semplicistico chiedere un sì o un no alla proposta del presidente Mirri. La richiesta è legittima, ma bisogna vedere non solo il progetto, ma anche gli obiettivi del club a medio e lungo termine e la potenzialità della nuova società. Solo allora si potrà valutare la concessione del diritto di superficie che, però, dovrà essere vincolata a dei paletti come per esempio proprio il mancato raggiungimento degli obiettivi». Lo stadio, insomma, rischia di essere ancora una volta uno scoglio – prosegue il quotidiano – sul quale si arenano i progetti della proprietà del Palermo. Maurizio Zamparini voleva abbattere il velodromo e costruirci sopra, la soluzione individuata da Mirri, quella apparentemente più semplice di ristrutturare il “Barbera”, rischia di rimanere un sogno. «Non chiedetemi come immagino lo stadio – dice Mirri – al momento penso solo che grazie allo stadio e al centro sportivo la città potrà solo migliorare dal punto di vista dell’impiantistica. Ma gli aspetti esecutivi non sono di mia competenza, non so se sia meglio una capienza piuttosto che un’altra, quanti saranno i palchi per gli sponsor o dove sarà l’area per i disabili. Ci saranno ingegneri e architetti che se ne occuperanno. Fino ad ora abbiamo ricevuto alcuni progetti grazie alla disponibilità di alcuni professionisti tifosi. Ci sono rendering, ma sono bozze donate generosamente. Come lo era quello del centro sportivo che avevamo presentato a luglio per partecipare al bando. Suggestioni, ma non progetti esecutivi». Il rendering del centro sportivo era quello firmato da Gino Zavanella, mentre il progetto dello stadio che cita Mirri è firmato dall’architetto palermitano Angelo Armanno. «Il progetto deve essere valutato dalle commissioni competenti – dice Tantillo – solo allora potrà approdare in aula ed essere sottoposto all’attenzione del consiglio comunale. La giunta può varare un atto d’indirizzo, ma poi l’ultima parola spetta al consiglio comunale».