“«Noi ce la stiamo mettendo tutta e stiamo dimostrando di avere un’anima. Adesso, contro la Sampdoria, vogliamo vedere lo stadio pieno». Queste le parole di Alberto Gilardino alla fine della partita con il Frosinone. Parole simili a quelle del capitano rosanero Stefano Sorrentino, anche lui tra i protagonisti del successo dei rosanero nello spareggio salvezza contro il Frosinone. «I tifosi del Palermo sono persone intelligenti — la frase del capitano nel post gara — Sanno cosa devono fare domenica quando arriverà la Sampdoria. La serie A è un patrimonio per tutta la Sicilia e la Sicilia deve rimanere in serie A». Parole che hanno avuto un seguito. Un appello che è stato raccolto immediatamente. Già domenica sera all’aeroporto di Fiumicino dove un gruppo di ultra del Palermo, reduci dalla trasferta al Matusa, ha parlato con i giocatori più rappresentativi del gruppo rosanero. «Abbiamo visto il loro impegno e lo abbiamo apprezzato — dice Johnny Giordano leader degli Ultrà Palermo 1990 che al “Barbera” trovano posto in curva nord superiore — e siamo pronti a dare una mano alla squadra. Contro la Sampdoria il nostro apporto non mancherà. Faremo il tifo per la squadra. Anzi, cercheremo di superarci come speriamo si superino i giocatori in campo. Prepareremo una coreografia per l’occasione, perché tutti insieme dobbiamo centrare la salvezza». Una salvezza nella quale il Palermo è tornato a credere dopo il bel successo di domenica. La gara con il Frosinone era uno spareggio e il Palermo l’ha vinto facendo leva sui senatori. Sui giocatori di maggiore esperienza, ma anche puntando su una squadra più italiana. Senatori che troppo spesso in questa stagione erano stati accantonati e che a Frosinone si sono presi la loro rivincita. «Ci hanno dati per morti — dice Gilardino — dicevano che eravamo senza anima e invece abbiamo dimostrato di avere le palle. Nonostante i nostri trent’anni, abbiamo fatto capire a tutti che lottiamo su ogni pallone, che non molliamo e che sappiamo ancora far gol». Gol, quelli di Gilardino, che sono arrivati a quota nove nonostante il giocatore sia stato spesso relegato in panchina a beneficio di improbabili esperimenti come quello di Djurdjevic in campo dal primo minuto. Un giocatore che Zamparini ha definito un cognac da centellinare e che invece sta dimostrando di essere un giocatore di cui ubriacarsi. Un altro che si è preso la sua rivincita è stato l’ex epurato Enzo Maresca che, una volta tanto preferito a Jajalo, ha dato ordine alla squadra e soprattutto grande esperienza che in campo si è vista in varie forme. Dalle polemiche con gli avversari, alla pressione messa all’arbitro. Insomma, il Palermo ritrova giocatori fondamentali e ritrova anche il pubblico […]”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica”.