L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul malumore dei calciatori di Serie A. Il nodo stipendi non è semplice, con l’Uefa intenzionata ad escludere chi non paga gli stipendi e la FIGC che accetterà l’iscrizione dei club inadempienti. In primo piano è tornata la salute: preoccupano gli infortuni di Ibrahimovic, Serdar e Poulsen. Vincent Gouttebarge, responsabile medico del sindacato mondiale sposa il no dei calciatori italiani alle partite estive alle 16.30 (una delle tre finestre previste dalla Lega): «Valeva per il Mondiale in Qatar: lo stress da calore è pericoloso. Le linee guida basate sulla cosiddetta temperatura composita – parametrata su aria, umidità, esposizione al sole e vento – dicono che, sopra i 32 gradi allenamenti e partite devono essere cancellati e riprogrammati». Per Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Aic, «partite soltanto alle 18.30 o in orario serale».